Tesina di terza media sui “DSA”
Nina Komadina
31/5/2023

Tesina su “Disturbi Specifici dell’Apprendimento”
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono un fenomeno fortunatamente sempre più conosciuto e che sta stimolando man mano sempre più dibattiti sulla creazione di un ambiente didattico genuinamente inclusivo. D’altronde, solo in Italia gli studenti con un DSA diagnosticato sono all’incirca 300.000, a cui si dovrebbero aggiungere le stime su quelli che ancora non hanno completato l’iter medico per la diagnosi. Essendo il 5% della popolazione scolastica, gli alunni discalculici, dislessici, disgrafici e/o disortografici vengono sempre di più messi al centro dello sviluppo della pedagogia, che si sta giustamente indirizzando ormai da decenni alla personalizzazione del percorso formativo e a rendere autonomi gli alunni.
In altre parole, conoscere i DSA significa aprire la porta ad una serie ampia di opportunità: una maggiore consapevolezza e benessere emotivo, minor senso di frustrazione per non menzionare il miglioramento generale del percorso formativo a 360°. Perché non dedicarci allora una tesina di terza media?
I collegamenti possibili, che analizzeremo di seguito, potrebbero essere:
Educazione civica: l’importanza di un sistema scolastico inclusivo
Partiamo subito dalle basi per comprendere l’attenzione che il mondo scolastico contemporaneo sta avendo per i DSA: perché è importante che ci sia un sistema scolastico davvero inclusivo? E come raggiungere questo tipo di didattica? Innanzitutto è importante comprendere che gli studenti con questi disturbi specifici devono affrontare degli ostacoli aggiuntivi rispetto ai propri pari, senza che però essi dipendano da loro.

Come è indicato anche nella nostra Costituzione, però, l’individualità di ogni persona dovrebbe essere valorizzata, consentendo un pieno sviluppo di ogni bambino dall’infanzia all’età adulta secondo le sue possibilità e peculiarità. È per questo che il sistema scolastico italiano, soprattutto a partire dalla legge n° 170 del 2010, punta molto sulla personalizzazione del piano didattico (ad esempio con il PDP) nonché sul rendere gli alunni con DSA il più autonomi possibile nel processo di apprendimento.
Geografia: la Germania, patria dei primi studi sui DSA
I primissimi studi e scoperte legate al mondo dei DSA – con particolare riferimento alla dislessia – sono stati condotti nella seconda metà dell’Ottocento in Germania, in particolare dai dottori Kussmaul e Berkhan. La Germania è uno Stato federale che si trova nell’Europa centro-settentrionale, rappresentando uno dei centri storici e uno dei paesi predominanti anche nell’Unione Europea.
Attualmente essa è particolarmente avanzata dal punto di vista economico, puntando soprattutto sulle industrie e sulle risorse minerarie – concentrate prevalentemente nella Ruhr. Questa area rappresenta dunque una delle più importanti aree del Paese anche dal punto di vista demografico, posizionandosi in testa alla classifica delle zone più densamente abitate – assieme alla metropoli/capitale Berlino.
Storia: l’Europa di fine Ottocento, quadro in cui venne codificata la dislessia
Dal punto di vista storico, le prime ricerche sulla dislessia sono state condotte a cavallo tra XIX e XX secolo – per l’appunto – in Germania. Un collegamento possibile potrebbe dunque essere spiegare le particolari dinamiche che si svilupparono nell’Europa a cavallo tra i due secoli, con le relazioni internazionali fortemente imperniate sul cosiddetto “concerto di potenze” e gli ultimi tentativi monarchici di fermare l’espansione delle democrazie parlamentari. Contemporaneamente si svilupparono inoltre le fasi più acute di colonialismo, con meccanismi che avrebbero poi influenzato la storia globale fino ai giorni nostri.

Italiano: la dislessia
Ma cos’è esattamente la dislessia? Nel nostro articolo dedicato ve l’avevamo descritta così:
“La dislessia è quel Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che colpisce l’ambito della lettura, una delle funzioni principali per l’apprendimento di ogni studente”.
Dal punto di vista pratico, dunque, questo disturbo rappresenta un ostacolo soprattutto nell’approccio ai testi scritti, rischiando di allontanare gli studenti anche dalla lettura e dalla scoperta della letteratura. Nonostante ciò, bisogna specificare che gli studenti dislessici faticano a comprendere il significante (ovvero a decodificare quanto c’è scritto) e non il significato (il concetto di per sé), quindi interessando le parti grammaticali e sintattiche del discorso ma non intaccando la vera e propria comprensione del testo.
Matematica: la discalculia
Un altro DSA molto diffuso che interessa moltissimi studenti è la discalculia, legata prevalentemente (ma non solo) all’ambito matematico e scientifico. Questo tipo di disturbo provoca delle difficoltà accentuate nella comprensione di concetti astratti e formule, nonché della sequenzialità dei numeri e nel corretto utilizzo dei simboli matematici. Gli ostacoli affrontati quotidianamente dagli studenti discalculici possono però essere superati con maggiore agevolezza grazie all’utilizzo di strumenti compensativi specifici, come la calcolatrice o i formulari.

Scienze: il cervello umano
I disturbi specifici dell’apprendimento sono ovviamente legati al diverso funzionamento del cervello di alcuni individui rispetto ad altri, motivo per cui in una tesina di terza media sui DSA si potrebbe spiegare le caratteristiche scientifiche di questo organo. Il cervello è una delle componenti più importanti del sistema nervoso, che ci consente non solo di percepire gli stimoli ma anche di codificarli ed elaborare delle risposte cognitive. In questo sistema, il ruolo da protagonista viene giocato dai neuroni, delle cellule dalla particolare forma ramificata che permette di collegare diversi corpi centrali.
Tecnologia: l’IA al servizio della didattica inclusiva
Per fortuna le moderne tecnologie basate sull’intelligenza artificiale offrono sempre più possibilità di superare le difficoltà poste dalla presenza di un DSA, fungendo da veri strumenti compensativi e/o misure dispensative. In particolare, lo sviluppo di diversi algoritmi particolarmente complessi ha consentito recentemente di migliorare l’esperienza didattica di milioni di studenti, introducendo delle forme di automazione nello studio prima impensabili.
Un esempio lampante del progresso tecnologico applicato alla didattica è la piattaforma Algor Education, che offre non solo la possibilità di creare agevolmente delle mappe concettuali e mentali, ma anche (e forse soprattutto) di farlo in modo automatico a partire da testi, foto e concetti. In aggiunta, Algor permette anche di ottenere la sintesi vocale automatica riproducendo i documenti caricati – anche attraverso una comoda funzione di karaoke che evidenzia in contemporanea le parole lette.
Arte: cos’è e come può essere utile l’arteterapia
Spesso i DSA, non per la loro semplice presenza ma per lo stigma sociale ancora troppo spesso presente nei loro confronti, sono cause indirette anche di malessere emotivo da parte degli studenti. Per aiutare gli alunni ad elaborare i propri sentimenti e le proprie difficoltà, l’arte si mette a disposizione tramite l’arteterapia, una vera e propria disciplina sviluppatasi soprattutto negli ultimi decenni per supportare il benessere psicologico delle persone tramite la creatività. Nonostante questo argomento specifico non sia solitamente oggetto di studio da programma, molte iniziative negli anni recenti hanno iniziato a svilupparlo e presentarlo agli studenti soprattutto durante le ore di educazione civica e/o potenziamento.
Inglese: i gialli di Agatha Christie
Anche se i DSA rappresentano spesso ostacoli particolarmente difficili da superare, soprattutto quando il sistema scolastico non è attento alle necessità del singolo studente, in realtà la storia è piena di personaggi illustri che avevano (o hanno) un disturbo specifico dell’apprendimento. Per quanto riguarda la letteratura anglofona, un esempio è rappresentato dalla scrittrice Agatha Christie, genio del genere giallo. L’autrice, dislessica, inventò i personaggi iconici di Poirot e Miss Marple, cambiando per sempre un’intera tipologia letteraria, lasciando uno dei patrimoni più importanti di sempre.

Educazione fisica: il basket giocato da Michael Jordan
A conclusione del vostro percorso trasversale potreste parlare di un’altra eccellenza, questa volta sportiva, che era dislessica: Michael Jordan. Questa indiscussa stella e icona, come tutti sanno, fu uno dei più grandi cestisti di tutti i tempi, collegamento che si presta alla spiegazione delle regole e della storia del basket – non solo statunitense ma anche Europeo. Oltre alle regole è infatti interessante conoscere i diversi sistemi giovanili su cui si basano le due diverse realtà, analizzando come la crescita sportiva venga affrontata diversamente in base allo Stato in cui ci si trova.

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