Spesso è difficile orientarsi all’interno del variegato mondo dei professionisti che si occupano di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), un po’ per il loro numero e un po’ per la poca rappresentazione di cui godono. In pochi sanno, infatti, che il percorso di formazione e di sostegno alla crescita degli alunni con DSA va ben oltre le ore passate sui banchi di scuola.
All’interno del mutuo scambio tra scuola e famiglia si muovono i tutor dell’apprendimento, figure appositamente formate per facilitare lo sviluppo a 360° dei ragazzi seguiti – sia scolasticamente che individualmente.
In questo articolo vedremo:
I tutor dell’apprendimento non vanno confusi né con i volontari del doposcuola né con gli insegnanti: sono infatti figure professionali che hanno l’obiettivo di lavorare sulla formazione degli studenti con DSA sia dentro che fuori all’ambiente scolastico. Il ruolo di accompagnatori a tutto tondo permette loro di dare agli alunni seguiti più solidità in fase di apprendimento, rendendo lo studio non solo personalizzato ma anche autonomo.
Il tutor dell’apprendimento si affianca a chi ha uno o più DSA e si offre come vero e proprio supporto attivo nell’affrontare le difficoltà che essi potrebbero incontrare in relazione al disturbo. In particolare, il lavoro fatto congiuntamente tra tutor e studente mira sin da subito a dare consapevolezza dei metodi personali di apprendimento, iniziando a prendere le misure con mezzi diversi da quelli convenzionalmente rappresentati.

Nella pratica, il tutor supporta sin dai primi incontri lo studente mentre svolge i compiti, così da avere in una prima fase il quadro generale sulle sue modalità di studio; solo successivamente, prende parte attiva nella formazione di un percorso educativo personalizzato. Dopo aver stabilito un contatto personale con l’alunno, il tutor può procedere a impostare un lavoro strutturale per garantire che le sue lacune vengano colmate e le abilità potenziate.
Salta ovviamente subito all’occhio il parallelismo che si crea tra questa finalità e l’indirizzo che sta prendendo negli ultimi quindici anni la scuola italiana in generale: educazione all’insegna di personalizzazione e autonomia in fase di apprendimento. Per fare in modo che lo studente sia supportato in questo percorso a tratti irto, la figura del tutor fa in modo che metodo, strategia e conoscenza didattica convergano ad affrontare in modo adeguato il DSA.

In aggiunta, i tutor sono fondamentali nel supportare la sfera emotiva degli studenti con DSA, che spesso si trovano ad affrontare anche degli ostacoli extra-didattici legati al senso di frustrazione che può accompagnarsi allo studio. La presenza di un esperto al fianco dell’alunno può aiutare nella comprensione e metabolizzazione psicologica delle difficoltà sia didattiche che interpersonali – nello spiacevole caso in cui vi siano forme di discriminazione da parte dell’ambiente classe.
Essendo un punto di riferimento trasversale, il tutor ha diverse funzioni che lo fanno entrare direttamente in contatto sia con la scuola che con la famiglia dell’alunno affiancato. In particolare, esso si muove di solito tra tre punti istituzionali principali:
- È una delle parti che elabora il piano didattico dello studente, in modo tale che esso sia davvero su misura delle sue necessità specifiche. In questo senso, si parla soprattutto del suo piano di studio individuale;
- Visiona, in quanto esperto di riferimento, il Piano Didattico Personalizzato (PDP) elaborato dalla scuola. In questa sede può anche suggerire miglioramenti o modifiche in base alla sua esperienza con l’alunno;
- Si affianca alla famiglia in sede di colloquio con gli insegnanti, in modo tale che il quadro generale sia davvero completo e tenga in conto l’esperienza scolastica dell’alunno a tutto tondo.
Sebbene sia vero che le figure professionali legate al mondo dei DSA sono molte, quella dei tutor dell’apprendimento è probabilmente una tra le più utili in assoluto. Esso infatti, facendo da sponda tra l’ambito educativo e quello familiare, crea un collante fondamentale a garantire continuità all’esperienza formativa del bambino. Ma come fanno queste figure a garantire un migliore percorso educativo?
Essendo personalità formate, i tutor DSA fanno in modo che gli insegnanti possano avere anche un feedback sull’utilità degli strumenti dispensativi e compensativi impiegati per il singolo alunno. Essi hanno infatti la preparazione per comprendere il quadro didattico dello studente, ma non rappresentano un’autorità giudicante: la natura ibrida della loro figura li rende così un alleato fondamentale nella crescita di ogni persona con bisogni educativi speciali.
I tutor dell’apprendimento sono dunque figure cruciali nella crescita degli alunni e proprio per questo necessitano di una formazione specifica per le loro funzioni. In base alla specializzazione seguita, il titolo assunto può essere anche quello di tecnico dell’apprendimento, ma ha funzionalità del tutto sovrapponibili.
Ci sono molti corsi che offrono la formazione necessaria a diventare tutor dell’apprendimento, sia online che in presenza. In ogni caso, se è di vostro interesse lavorare in questo campo, è necessario che vi accertiate che il percorso che avete scelto sia ufficialmente riconosciuto dal MIUR, in modo tale che sia spendibile anche in ambito pubblico e non solo in quello privato.

Spesso viene richiesto un punto di partenza per partecipare ai corsi di formazione, soprattutto quando accreditati, che può variare da una laurea all’essere già professionisti del mondo dell’educazione – in qualità di docenti, operatori sociali o educatori. Nel caso in cui vogliate apprendere le competenze dei tutor DSA senza diventare professionisti, però, sappiate che spesso i corsi di formazione sono spesso aperti anche a genitori e familiari.
C’è poi da sottolineare che molti di questi corsi sono acquistabili anche con la carta del docente, perché rappresentano un’opportunità formativa potenzialmente utile a qualunque insegnante. Essere infatti in grado di approcciarsi nel modo corretto agli studenti con DSA significa offrire una qualità d’insegnamento nettamente superiore, in grado di comprendere le specificità di ogni alunno e di creare un ambiente classe che valorizzi ogni individuo.
Articolo di Nina Komadina, content creator.