Lo abbiamo imparato nel corso dei nostri articoli: avere un piano di partenza ben definito può aiutare a superare la maggior parte delle sfide poste dall’esperienza formativa. Questo ragionamento è altrettanto vero quando si tratta di preparare una tesina multidisciplinare di fine percorso, compito che tocca a centinaia di migliaia di studenti in tutta Italia all’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico.
Chi è all’ultimo anno di un ciclo d’istruzione, sia delle medie che delle superiori, deve iniziare a pensare allo sviluppo di un contenuto trasversale da presentare alla commissione d’esame all’orale. Sebbene sia chiara la natura topica di questo momento di verifica, la preparazione di una tesina non deve spaventare, anche e soprattutto perché ci sono dei passaggi da scaletta su cui basarsi per raggiungere con certezza un risultato efficace.
Proprio per questo noi di Algor Education abbiamo deciso di preparare per voi dieci punti da seguire come una bussola d’orientamento per la creazione di una tesina multidisciplinare, con un esempio sulla Seconda guerra mondiale costruito passo per passo!
In questo articolo vedremo:
“Chi ben comincia è a metà dell’opera”! Un proverbio trito e ritrito, che probabilmente è ormai diventato quasi un cliché, ma ancora una volta ci aiuta a spiegarvi l’importanza della giusta scelta del punto di partenza. Per capire quale sia l’argomento che più si addice alla vostra tesina finale potete seguire due direttive equamente valide:
- L’immediatezza dell’argomento: se durante l’anno scolastico avete avuto particolare facilità ad affrontare un argomento di studio potete scegliere di sfruttare questa predisposizione anche per la vostra tesina di fine percorso;
- L’interesse personale: se invece siete più stimolati dall’interesse che dal conseguimento di un obiettivo specifico, come spesso ad esempio capita agli studenti con ADHD, optate per uno spunto che è particolarmente stimolante per le vostre inclinazioni personali.
In questa fase iniziale è sempre importante ricordare che il tema della tesina dovrà, in un modo o nell’altro, appartenervi, essere vostro. Ad ampliare il carnet di possibilità a vostra disposizione c’è la possibilità di inserire degli argomenti non trattati nel piano di studi, scegliendo eventualmente qualcosa che sia più collegato all’attualità – come abbiamo fatto ad esempio nella nostra tesina di terza media su Stranger Things.
Per iniziare a costruire il vostro percorso interdisciplinare dovrete mettere le mani in pasta, prendendo o ri-prendendo confidenza con la tematica che avete selezionato come punto di partenza. Si apriranno dunque qui due strade:
- Se avete scelto un argomento del programma scolastico riprendete in mano il materiale di studio e rileggetelo, iniziando ad entrare nel mindset della multidisciplinarietà;
- Se invece avete optato per una tematica esterna al mondo scolastico, prendete almeno tre articoli diversi che ne parlino e iniziate ad immagazzinare i concetti specifici, cominciando così a creare una vera conoscenza su quello che potrebbe essere un semplice interesse personale.
Questo passaggio è particolarmente importante non solo per concretizzare lo spunto iniziale, ma anche per avere un primo polso su quanto sia giusto l’argomento scelto per voi.

Adesso iniziate ad evidenziare le parole-chiave di collegamento all’interno del materiale prescelto. In altre parole, date rilievo a tutti i termini che potrebbero aiutarvi ad uscire dalla materia scolastica di riferimento, agganciandovi a reami esterni che possano collegarsi alle diverse materie. Nel caso della tesina sulla Seconda guerra mondiale un testo evidenziato potrebbe essere:
“Le prime settimane di guerra [collegamento con educazione civica] furono sufficienti alla Germania per sbarazzarsi della Polonia [collegamento con geografia] e per offrire al mondo un’impressionante dimostrazione di efficienza bellica. L’offensiva tedesca, accompagnata da una serie di micidiali bombardamenti aerei [collegamento con tecnologia], ebbe facilmente ragione di un esercito antiquato e mal guidato”. (“Il mondo contemporaneo dal 1848 a oggi” di G. Sabatucci e V. Vidotto, 2021).
Tenendo il testo di riferimento a fronte, inizia a fare brainstorming creando quanti più collegamenti possibile. In questa fase la parola d’ordine deve essere “libertà”: ogni spunto può essere valido e va scritto, per poi essere valutato solo in un secondo momento. Per aiutarvi a seguire il vostro stesso flusso di coscienza potete aiutarvi creando una mappa mentale, pensata appunto per potenziare l’aspetto creativo e trasversale dell’apprendimento.

In questa fase vi consigliamo inoltre:
- Di cercare di riempire i vuoti dei collegamenti che non siete riusciti a reperire nel materiale di studio e/o approfondimento;
- Di coprire quante più materie possibile del vostro ambito di studi. Dovete infatti tenere a mente che non necessariamente devono essere coperte tutte, ma minori saranno i “buchi”, minori saranno le possibilità di avere domande totalmente inaspettate in sede d’esame.
Una volta finite il processo strettamente creativo potrai iniziare ad espandere la mappa mentale di partenza, trasformando quelli che inizialmente erano semplici spunti in vere e proprie sezioni di studio. Integra dunque a partire dalle nozioni e informazioni che già sono in tuo possesso, in modo tale da non lasciarti sfuggire delle banalità e creare un corpus solido su cui poi costruire anche i collegamenti di cui sei più incerto.
Toccherà poi all’approfondimento degli spunti incerti, dei punti ciechi del percorso interdisciplinare da cui siete partiti. La copertura di quante più materie possibile aumenta infatti il livello di certezza e autostima anche in sede d’esame, perché consente di mantenere un saldo controllo sulle nozioni. Nonostante ciò, in questa fase cercate di non bloccarvi né di demoralizzarvi, eventualmente tralasciando temporaneamente alcuni ambiti per poi ritornarci successivamente a mente più fresca o dopo aver consultato ulteriore materiale di approfondimento.

Visto che il percorso multidisciplinare andrà presentato oralmente di fronte ad una commissione d’esame, sarà fondamentale che confezionate un discorso solido che segua uno schema mentale ben definito. Non è strettamente necessario – sebbene sia consigliabile – creare un testo scritto, a patto che riusciate ad avere almeno uno schema per punti da seguire seguendo un ordine predefinito. Per non lasciare nulla al caso e trovare anche dei collegamenti che rendano la presentazione più fluida potrete provare a trasformare la vostra mappa mentale di partenza in una mappa ad albero, divertendovi a spostare e riorganizzare dinamicamente le varie parti del discorso.

Ma come essere davvero sicuri che il percorso multidisciplinare regga e sia logicamente solido anche quando visto dall’esterno? La risposta è semplice: arrivati a questo punto confrontatevi con una persona terza, preferibilmente non esperta dell’argomento in modo tale che non dia nulla per scontato. Presentando la vostra tesina a qualcuno di diverso da voi stessi potrete chiedere un feedback che metta in risalto da un lato i punti di debolezza del discorso e dall’altro eventuali ulteriori spunti che potrebbero essere sfruttati a vostro vantaggio.
Dopo aver raccolto i commenti e le indicazioni del vostro “consigliere esterno”, che sia un familiare o un compagno di classe, un amico o un professore, potrete scorrerli applicando ad ognuno di essi due domande:
- Questo commento è effettivamente fondato dal punto di vista delle nozioni a mia conoscenza?
- Voglio accettare questo consiglio? Migliorerà la mia tesina finale?
Dovete sempre ricordare che il percorso multidisciplinare deve seguire i vostri collegamenti mentali, motivo per cui i suggerimenti altrui vanno sempre ascoltati ma non necessariamente accettati (o rifiutati) per partito preso. Una volta che avrete scremato il feedback dagli “elementi di disturbo” potrete passare così a modificare la tesina di partenza, senza mai avere paura di cambiare applicando uno sguardo critico anche al proprio stesso lavoro.

A questo punto, quasi senza accorgervene, avrete dato vita nel processo di creazione a:
- Una o più mappe mentali e/o concettuali;
- Un testo o uno scheletro di discorso.
Per approcciarvi allo studio del materiale potrete non solo applicare il vostro tradizionale metodo di studio, ma anche sperimentare con degli strumenti che combinano i fondamenti dell’apprendimento con le nuove opportunità offerte dall’intelligenza artificiale:
- Repetita iuvant: ripetere giova! Non abbiate paura di raccontare ad alta voce il percorso multidisciplinare anche più volte, perché così facendo attiverete diversi tipi di memoria che creeranno una solida conoscenza dell’argomento di partenza;
- Potete provare anche a creare delle mappe separate per ciascuna materia collegata al tema centrale, in modo tale da non lasciare nessun dettaglio scoperto pur continuando ad avere il quadro generale di riferimento;
- Se volete davvero mettere alla prova la vostra conoscenza simulando le domande di una possibile commissione d’esame potete usare il nostro strumento di quiz con le mappe automatiche, di cui vi lasciamo un esempio qua sotto.
