Stranger Things, celeberrima serie Netflix iniziata nel 2016 e ancora in produzione, è diventata presto uno dei grandi fenomeni cinematografici degli ultimi anni. La trama, i colpi di scena e l’altissimo livello generale raggiunto hanno facilmente conquistato i cuori non solo di milioni di appassionati, ma anche della critica – tanto che il giornalista Pallotta della CNN arrivò a sostenere che “il miglior film di quest’estate non è un film, è Stranger Things”.
Grazie alla sua poliedricità, Stranger Things si offre non solo come intrattenimento di ottima qualità, ma anche come spunto di partenza per una tesina di terza media. Un percorso interdisciplinare basato sulla serie potrebbe essere un’idea originale e dinamica, apprezzata dalla commissione d’esame come dimostrazione di capacità di collegamento tra un fenomeno contemporaneo e le competenze didattiche acquisite nel percorso scolastico.
I collegamenti possibili, che analizzeremo di seguito, potrebbero essere:
La serie Stranger Things ambienta le avventurose vicende fantascientifiche dei suoi protagonisti ad Hawkins, piccolo centro del Midwest degli Stati Uniti. L’area è tuttora dominata dal verde, con oltre venti parchi naturali che accolgono una grande varietà di fauna e (soprattutto) flora, alimentate dalla presenza dell’importante Lago Michigan. Il clima che caratterizza quest’area è di tipo continentale, come si può notare dal netto mutare delle stagioni anche all’interno della serie Netflix.

Il contesto storico in cui viene calata la piccola cittadina dell’Indiana è la Guerra Fredda che ha caratterizzato gran parte della seconda metà del ‘900. Durante gli anni ’80 ci fu un inasprimento ulteriore delle relazioni tra URSS e Stati Uniti, anche a causa della volontà dell’allora presidente Reagan di incrementare le spese militari. Contestualmente, dal punto di vista domestico, gli USA uscivano allora da un forte calo di fiducia nelle istituzioni pubbliche, sia a causa della disastrosa guerra in Vietnam iniziata da Kennedy sia a causa dello scoppio dello scandalo Watergate legato a Nixon.
Tutto il corso della Guerra Fredda venne caratterizzato da uno spiccato interesse di entrambi i blocchi a conquistare vantaggi che andavano oltre i canonici limiti terrestri. In questo quadro, sia Stati Uniti che URSS iniziarono a sviluppare tecnologie di esplorazione e militarizzazione dello Spazio, sviluppando ad esempio:
- Avanzati missili, basati su motori a propulsione estremamente potenti che arrivarono addirittura a minacciare un attacco diretto tra Mosca e Washington;
- Internet, nato sotto il nome di Arpanet a fine anni ’60 come strumento militare in mano all’esercito statunitense;
- Satelliti legati allo sviluppo delle telecomunicazioni, che consentirono l’abbattimento delle barriere fisiche legate alla distanza. Questo avanzamento fu particolarmente importante anche dal punto di vista della propaganda, che poteva essere diffusa raggiungendo agevolmente parti di popolazione prima precluse alla diretta influenza politica;
- Le prime vere e proprie navicelle spaziali, che consentirono prima la spedizione della cagnolina Laika in orbita sullo Sputnik 2, sovietico (1957) e poi il primo atterraggio sulla Luna nel 1969 da parte di tre astronauti statunitensi a bordo dell’Apollo 11 (1969).

Moltissimi investimenti a sfondo militare vennero fatti da URSS e USA anche in ambito di ricerca nucleare - con importanti ripercussioni anche sulle relazioni internazionali dell’epoca. Gli ordigni più potenti creati durante la Guerra Fredda si basavano sull’energia che deriva dalla scissione dell’atomo, particella minima che fino al 1932 si pensava indivisibile (come suggerisce anche l’etimo stesso della parola).

Ad oggi sappiamo che ci sono tre modalità principali per scindere le particelle di base che formano le molecole e, dunque, tutta la realtà che ci circonda:
- Il bombardamento di particolari tipi di elementi, chiamati isotopi, soprattutto dell’uranio;
- La compressione di materiali radioattivi, metodo utilizzato anche dagli Stati Uniti per detonare la bomba lanciata su Nagasaki il 9 agosto del 1945;
- Divisione atomica tramite raggi laser che si basa sul concetto di stimolazione degli elettroni che viene interrotta per generare una fissione atomica.
Uno dei concetti scientifico-matematici più espliciti e più dibattuti all’interno di Stranger Things è la costante di Planck, su cui si basa il destino dei protagonisti nella terza stagione. Questo valore fisso indica l’azione elementare che può essere compiuta da un corpo che ha una determinata quantità di energia per un determinato tempo.
Come tutte le costanti essa non cambia valore, anche se un dettaglio potrebbe aver tratto in inganno i produttori della serie tv: la sequenza utilizzata nella fine della terza stagione potrebbe essere stata errata, dal momento che il suo valore è legato al passare del tempo. La formula utilizzata dai protagonisti era in altre parole valida per il momento in cui sono stati girati gli episodi, ma non negli anni ’80, epoca di ambientazione dei Stranger Things.
Passando ad aspetti meno tecnici e più culturali, parte della fortuna di Stranger Things è stata fatta dal saggio utilizzo della colonna sonora – come dimostrato dal boom improvviso di riproduzioni del brano Running Up That Hill di Kate Bush. Il sound scelto per la serie è fortemente influenzato dalla musica dance, tipica degli anni ’80, indirizzata in particolare all’accompagnamento del ballo libero. I ritmi musicali sono dunque sostenuti per richiamare l’ambiente tipico delle discoteche, con ampi usi di sintetizzatori e bassi ritmati che allora conferivano un grande alone di innovazione e svago ad un genere a suo modo rivoluzionario.

Un’altra eredità iconica che ci hanno consegnato gli anni ’80 degli USA è stata l’aerobica, vera e propria tipologia di attività fisica che venne resa popolare grazie alla diffusione di massa di tutorial sgargianti che promettevano il raggiungimento della perfetta forma. L’allenamento aerobico, quando effettuato correttamente, è particolarmente utile per la tonificazione dell’organismo e il miglioramento della resistenza. Questi benefici derivano dal fatto che lo sforzo non superi mai la soglia di autosufficienza dell’ossigeno prodotto dall’organismo, che permette di bruciare massa grassa mantenendo l’intensità di allenamento relativamente bassa.
Uno dei temi più ricorrenti all'interno di Stranger Things è certamente quello dell’amicizia che lega i protagonisti. Il modo in cui vengono affrontate le differenze e le relazioni personali nella serie si basa sui princìpi del rispetto e dell’inclusione secondo schemi che ora sembrano quasi scontati ma erano negli anni ’80 ancora considerati dei tabù. La cerchia dei protagonisti include infatti un afroamericano, Lucas Sinclair, due personaggi queer e Dustin Henderson, personaggio interpretato dall’attore Gaten Matarazzo che soffre di disostosi cleidocranica.
L’eterogeneità di questo gruppo crea un ambiente in cui è facile immedesimarsi, anche perché spesso i protagonisti si percepiscono e vengono percepiti dagli altri come “strani”, degli esclusi sociali che conducono vite poco canoniche. Per questo Stranger Things è un ottimo esempio non solo del peso del giudizio sociale sugli adolescenti, ma anche di come l’orgoglio e l’unione con i propri affetti più cari possano essere la migliore reazione alle discriminazioni.

Il tema dell’amicizia è tanto potente che anche molti dei più importanti letterati vi si sono dedicati. Facendo un esempio, Leopardi parlò di questa tematica nel suo Zibaldone, un diario intellettuale di oltre 4.500 pagine che venne completato nel 1832. Tra i numerosissimi interessi e le ampie riflessioni dell’autore, spicca la sua considerazione dell’amicizia come un legame fortissimo che può mutare forma ed eventualmente scemare, provocando sentimenti contrastanti in chi vive questo mutamento in prima persona.
Ma come considerare Stranger Things da un punto di vista critico, dopo tutte queste considerazioni? La serie, dalla fortissima impronta fantascientifica, sembra un esempio contemporaneo di romanzo di formazione trasposto su pellicola. Durante lo sviluppo degli eventi, tra intrecci storico-militari e avventure soprannaturali, i vari protagonisti si evolvono e crescono, passando da essere a malapena adolescenti ad essere giovani adulti. Questo tipo di impostazione narrativa nella letteratura venne perfettamente incarnata dall’opera “Il giovane Holden”, pubblicato nel 1951 a nome di J. D. Salinger.
L’ambientazione negli USA del secondo dopoguerra consentì all’autore di fotografare una società che pesava significativamente sul protagonista, consentendo di affrontare le più svariate tematiche: dalla solitudine all’ipocrisia passando per la crescita e l’adattamento a nuove sfide spesso molto provanti. In realtà Salinger superò con quest’opera gli schemi tipici del romanzo di formazione, lasciando che il protagonista non diventasse mai completamente maturo per la deliberata scelta di esaltare l’innocenza di fronte a un mondo adulto troppo ipocrita per essere accettato.
