Il mese di dicembre è sempre dedicato ai bilanci, alle classifiche e ai premi. Attraverso queste iniziative viviamo ogni anno una sorta di bilancio collettivo. In fondo è un modo per guardarsi alle spalle come comunità, analizzare cosa è successo negli ultimi 12 mesi ed iniziare a mettere in ordine la serie infinita di notizie e informazioni a cui siamo costantemente bombardati.
Tra tutti questi "bilanci collettivi" uno interessantissimo è sicuramente quello offerto da "Google Trends". L’azienda americana è il sinonimo stesso di internet. "Cerca su internet" e "Cerca su Google" per tanti sono frasi perfettamente interscambiabili ed analizzare i trend di ricerca ci permette di stilare un bilancio completo dell’anno ed analizzare gli interessi di questo paese nella sua evoluzione nel lungo periodo.
Per fare ciò metterò a confronto tre anni di "Google Trends" dal 2019 al 2021 e in questo viaggio tra le ricerche e gli anni forse capiremo se e quanto siamo cambiati, quali erano e quali sono le nostre priorità e cosa ancora non fa breccia nel cuore del bel paese.
In questo articolo vedremo:
Tanto sport dal calcio al tennis, scuola, Covid e Green Pass ed il grande addio a Raffaella Carrà nella top 10 delle parole dell'anno 2021 cercate su Google.
"Cosa significa…" è una delle formule con cui più interroghiamo la Grande G e il dato riflette un paese che dal 2019 al 2021 si è progressivamente sempre più concentrato su sé stesso ma anche sui diritti che la nostra società concede.
Nel 2019 al primo posto di questa voce della classifica si piazzava "Machu Picchu", l’esotico e misterioso sito archeologico peruviano staccava in seconda posizione "Hollywood" e al terzo posto "Trigamia" (impennato in Top 3 grazie ad una dichiarazione di Patty Pravo nds). Chiudono la Top 5: "Flat Tax" e "DSGA". Sì proprio il Direttore dei servizi generali e amministrativi, una delle 2 figure apicali del mondo della scuola si piazzava al quinto posto a causa di un importante concorso indetto per anno.
Nel 2020 la musica cambia radicalmente le 5 parole rispecchiano lo spirito del tempo al 100% e fanno meno sorridere: Pandemia, MES, DPCM, Congiunti ed Urbi e Orbi campeggiano in cima alla classifica e non bisogna spiegare il perché.
Nel 2021 la situazione muta nuovamente, dalle ricerche sembriamo meno esterofili e l’attenzione sembra essersi divisa tra diritti e la situazione pandemica, che non ci ha lasciato nemmeno quest'anno, in modo quasi salomonico. DDL Zan campeggia in cima alla classifica seguito da Zona Rossa Rafforzata, Resilienza, Transgender ed Endemico. i concetti ricercati, sicuramente meno omogenei del 2020, ci fanno ben sperare per un’attenzione su minoranze e sulla ripartenza e questo non può che renderci felici. Ecco la top 5 delle ricerche che iniziano con "Cosa significa..." del 2021:
- DDL Zan
- Zona rossa rafforzata
- Resilienza
- Transgender
- Endemico
Il "Perché…", la domanda amletica per eccellenza, da altri spunti molto interessanti e a differenza del "Cosa significa…" ci mostra meno cambianti e meno concentrati sulla pandemia anche nel 2020.
Nel 2019 vince la classifica la domanda "Perché il governo è caduto?" in riferimento alla caduta estiva del governo Conte I, seguito da "Perché è stato rinviata Lazio - Udinese" e "Perché si chiamano sardine?". La Top 5 si concentra sulla politica estera del tempo con "Perché la Turchia attacca i curdi?" e "Perché non siamo più tornati sulla luna?"
Il 2021 ci mostra un’Italia che vive nell’eterno ritorno dell’uguale infatti al vertice c’è una nuova crisi di governo con "Perché Conte si dimette?" seguito dall’enorme crash dei prodotti Meta: "Perché non funziona Whatsapp", dalle Olimpiadi di Tokyo con "Perchè agli inglesi hanno tolto la medaglia?" (in riferimento alla staffetta 4x100n.d.s.),"Perché si festeggia l’8 Marzo?" e "Perché Israele attacca Gaza". Ecco la top 5 delle ricerche che iniziano con "Perché..." del 2021:
- Conte si dimette
- Non funziona Whatsapp
- Gli inglesi hanno tolto la medaglia
- Si festeggia l'8 marzo
- Israele attacca Gaza
Il 2020 è quello più sorprendente e ci mostra quasi per nulla introversi sulla pandemia infatti è il Referendum sul taglio dei parlamentari a tener banco al primo e al quarto posto con "Perché votare Sì" e "Perché votare no" al referendum. Al secondo posto ecco il richiamo al Covid con "Perché si chiama coronavirus". Completano la classifica "Perché le scope stanno in piedi?" (in riferimento ad un vecchio meme n.d.s.) al terzo posto e "Perché l’Australia brucia?" al quinto.
Questo raffronto può andare avanti a lungo (vi lascio qui il link per vedere i Google Trends di quest’anno) ho preso 2 voci esemplificative della divisione nella quale, mi sembra, che l’intero trends si divida: da un lato le Top5 che ci testimoniano profondamente cambiati come il "Cosa significa…" e dall’altro quelle che sembrano aliene allo sconvolgimento del 2020 come il "Perché…".
Questo cosa può farci capire?
A volerci ricamare un po’ su questa spaccatura, essa si può leggere come un raffronto collettivo di una dinamica individuale: quanto abbiamo metabolizzato quello che ci è accaduto? Quanta polvere mettiamo sotto il tappeto o fingiamo che nulla sia successo? Penso che soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione la risposta sia tristemente prevedibile. Non essendo uno psicologo non mi avventuro in profonde speculazioni ma riportando semplicemente l’esperienza vissuta con miei coetanei e i miei amici penso che quanto accaduto in questi anni avrà profondissimi strascichi, strascichi che siamo ancora in tempo ad ammortizzare ma che dobbiamo saper captare come collettività soprattutto nel mondo della scuola e dell’università.
Questa dicotomia, in un mondo con un piede dentro e con l’altro fuori dalla pandemia, ci spinge a rimandare questa auto-analisi che deve essere compiuta al più presto.
La scuola è presente in questo elenco in Italia nelle parole più cercate sia nel 2020 che nel 2021 (estraneo è il 2019) "Classroom" il programma di Google dove migliaia di studenti hanno seguito in DAD è al terzo posto in entrambi gli anni e nel 2020 Weschool è in tendenza al quarto posto. Siamo alle porte di un rinnovato interesse per un mondo così fondamentale? La società sta capendo e ricercando notizie per migliorare il futuro delle prossime generazioni?
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Probabilmente no, probabilmente "Classroom" è stato uno degli strumenti più utilizzati dagli studenti di tutta Italia in questi anni ma è sempre importante non dare limiti al futuro, le sorprese potrebbero essere dietro l'angolo e non dobbiamo essere per forza negativi. I 2 anni nel valzer di didattica a distanza, in presenza e mista hanno aperto gli occhi a migliaia di famiglie. Forse un nuovo modo di vedere le cose è all’orizzonte.
Completamente assente dalle ricerche l’ambientalismo. Come visto i diritti umani timidamente spuntano fuori soprattutto nel 2021. Ma l’ambientalismo, tranne un settimo posto a livello globale nel 2019 per la fondatrice e simbolo del Friday For Future Greta Thunberg, non sfonda nelle ricerche nonostante sia un tema a dir poco fondamentale e sempre più centrale nel mondo politico, accademico e dell’informazione.
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Altro grande assente è il mondo del turismo e dei viaggi. Se ai primi posti di diverse voci nel 2019 erano legati a viaggi: passaporti, regole di compagnie aeree e mete turistiche abbondavano in tutte le Top 5. Naturalmente i lockdown e i confini chiusi hanno sensibilmente limitato queste ricerche che ancora nel 2021 stentano a decollare.
Intramontabile sono invece la politica e lo sport che, in modo diverso, ci fanno battere il cuore. I personaggi della politica e le vicende fortune dei nostri leader si stampano nel trends in modo inossidabile da tre anni. Probabilmente questo non cambierà mai e lo sport, soprattutto in Italia il calcio, resterà lì nella vetta delle classifiche per molto altro tempo.