AI per l’apprendimento: risorsa o pericolo? La parola all’esperta

Cecilia Ganapini

21/2/2024

Barbara Urdanch sulle potenzialità dell'AI nel mondo dell'apprendimento

Parlare di Intelligenza Artificiale significa affrontare un tema controverso che spesso crea un divario tra chi è favorevole al suo costante sviluppo e chi, invece, tende a sottolineare i rischi e i possibili pericoli che questo potrebbe comportare. 

Sicuramente, il fatto che gli ultimi anni abbiano visto la progressiva integrazione dell’AI in numerosi ambiti di applicazione ha portato ad interrogarsi, sempre più, relativamente al suo ruolo nella nostre attività quotidiane. Il lancio di ChatGPT nel novembre 2022, per esempio, chatbot che simula e elabora conversazioni umane, ha alimentato ulteriori dibattiti a riguardo: si tratta effettivamente di una risorsa che può migliorare la nostra qualità di vita o un pericolo da cui dobbiamo difenderci? 

Per sfatare il mito dell’AI che sostituisce l'uomo, abbiamo voluto chiedere il parere di un’esperta riguardo alle sue potenzialità e all’impatto concreto che potrebbe avere specificatamente nel mondo dell’educazione e dell’apprendimento. Lei è Barbara Urdanch, Professoressa dell’Università di Torino del dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. Si occupa di bisogni educativi speciali da venticinque anni ed è sempre alla ricerca, anche in ambito universitario, di nuovi strumenti per sostenere il percorso dei soggetti con DSA (disturbi specifici dell'apprendimento) o FIL (funzione intellettivo limite) e consentire loro il successo formativo. Ha conosciuto Algor attraverso un post su Facebook.

L'AI sostituisce le capacità umane? La risposta è no

Credi sia un pericolo il fatto che l’AI svolga ‘da sola’ una parte del lavoro?

L’AI non sostituisce i processi cognitivi. La percentuale di reale condivisione del processo è di circa 25% AI e 75% studente. Nel caso di soggetti con BES, però, può manlevare alcuni processi. Inoltre, l’AI permette di offrire esperienze di apprendimento personalizzate, restituisce feedback in tempo reale che permettono di individuare punti di forza e di debolezza e migliorare ulteriormente la comprensione degli argomenti trattati. 

Questo è ciò che mi affascina dell'Intelligenza Artificiale usata a scuola: i sistemi di tutoraggio intelligente offrono contenuti multimediali e feedback adattivi, consentendo ai miei ragazzi e alle mie ragazze di apprendere in base alle loro esigenze individuali. La necessità principale di un soggetto con DSA e FIL.

AI e mappe concettuali: come favorire l'autonomia dello studente

Perché pensi che l’AI applicata alla creazione di mappe concettuali possa essere d’aiuto agli studenti e alle loro famiglie? 

Perché è in grado di manlevare gli studenti e le studentesse nelle funzioni più fragili legate alle caratteristiche delle modalità di apprendimento dei DSA, specie in termini di automatismi, permettendo un utilizzo più efficace ed efficiente della loro “batteria cognitiva”. 

Questo agevola il raggiungimento della loro autonomia, processo fondamentale per il successo formativo anche in termini di senso di autoefficacia.

Barbara Urdanch con il team di Algor
Barbara Urdanch con il team di Algor Education per una didattica coinvolgente e inclusiva.

Barbara Urdanch e l'incontro con Algor Education

Raccontaci com’è nato il tuo interesse per il progetto Algor

Quando ho visto il post di Algor ho pensato “dai che ci siamo”. Un gruppo di persone giovani e determinate stanno provando a creare uno strumento davvero inclusivo.

Era però importante che lo strumento fosse “pedagogicamente“ corretto; allora li ho cercati e ho condiviso con loro linee pedagogiche fondamentali, ho chiesto modifiche e, nel tempo, anche nuove funzioni. Le risposte sono sempre state immediate, concrete, inclusive. Io li chiamo “i miei maledetti geniacci” ed ora sapete perché.

AI come doppio alleato? Di studenti e docenti

Ci sono vantaggi solo per gli studenti o anche per gli educatori? Nello specifico, in che modo credi che Algor possa aiutare i docenti nel loro lavoro? 

La scuola ha un problema solo: i ragazzi e le ragazze che perde. Algor permette la condivisone e l’implementazione di strategie didattiche fondamentali, una per tutte, la gerarchizzazione delle informazioni.

Nei tanti progetti che ho attivato per sostenere i soggetti con DSA e FIL, ho incontrato e incontro centinaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze. A tutti faccio sempre una domanda trabocchetto, ovvero 'Cosa sono gli indici testuali?'. Risposta del 99,9% dei soggetti: l’elenco delle pagine all’inizio del libro. E qui mi taccio, per non usare termini specifici ad altissima frequenza…

AI e didattica: prospettive future

Come vedi in futuro il rapporto tra AI e apprendimento? Pensi che Algor possa apportare un valore effettivo in questo senso, anche attraverso i nuovi sviluppi del prodotto? 

L’AI è il futuro dell’apprendimento. Se ne facciano una ragione coloro che “qui una volta era tutta campagna…”. Il futuro è ad un passo, ed è, finalmente, davvero inclusivo

Sogno la totale personalizzazione del materiale didattico, sogno di poter mettere su una piattaforma, nome, cognome e caratteristiche di apprendimento dei miei ragazzi e delle mie ragazze. E poi stare a vedere cosa succede. E veder miracolosamente materializzarsi video-lezioni automatiche dal testo, testi ad alta fruibilità, anticipatori cognitivi, materiale multimediale vocalizzato, mappe… tutti quei supporti che io costruisco in ore e ore di lavoro “artigianale”, ogni giorno (e anche qualche notte!), per i miei ragazzi e le mie ragazze.

Questo permetterà di adattare i materiali di studio alle esigenze e alle possibilità di ciascun studente e ciascuna studentessa, consentendo un apprendimento su misura. Aspetto, sulla riva del fiume, di veder passare i detrattori dei diritti degli altri: la “democrazia dell’apprendimento” chiede a gran voce uno spostamento del focus da ciò che funziona solo con pochi studenti e studentesse a ciò che funziona per tutti e tutte. 

So che i ragazzi di Algor non mi deluderanno.

AUTORE
Algorito Waving

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