ChatGPT è ad oggi lo strumento di chat automatica basata sull’intelligenza artificiale più conosciuto in Italia. Sin dal suo rilascio nel novembre 2020, ChatGPT ha generato un dibattito intensissimo sugli utilizzi che se ne possono fare, spesso incentrato sui suoi aspetti più controversi piuttosto che sulle opportunità positive che offre; nonostante i diffusi scetticisimi, però, la sua implementazione consapevole può agevolare e migliorare il lavoro di moltissime figure professionali e non, tra cui anche gli insegnanti.
Perché dunque fermarsi ai pregiudizi e non provare a usare questa forma di intelligenza artificiale in classe? Abbiamo pensato di fornirvi una pratica guida che, tramite un unico esempio, vi consentirà di avere sempre a portata di mano ben sei diverse idee su come migliorare l’esperienza didattica tramite l’utilizzo di ChatGPT, con un piccolo “bonus” finale dedicato al lavoro individuale di professori e alunni al di fuori della creazione e manipolazione del materiale.
In questo articolo vedremo:
Per cominciare, ChatGPT può essere utilizzato per generare un contenuto in prosa che abbia uno stampo non necessariamente narrativo, ma anche storico, scientifico, geografico così come di molti altri ambiti. Soprattutto quando non si scende troppo nel dettaglio, questo tipo di intelligenza artificiale garantisce un buon livello di affidabilità perché utilizza vastissime quantità di dati aggiornati fino a settembre 2021. Il comando (o prompt) che vedete di seguito può dunque essere comodamente utilizzato come proposta agli alunni per avere un primo approccio ad un argomento di studio, così come per avere idee su quali possano essere aspetti cruciali da includere nel proprio materiale didattico.

La comoda chat artificiale permette anche di sintetizzare testi in diverse lingue, con diversi gradi di profondità in base alla lingua con cui lo si sta utilizzando. Nonostante ChatGPT raggiunga le sue migliori performance in inglese, questa funzione è particolarmente sviluppata anche in italiano. Lo strumento di riassunto può essere dunque utilizzato sia per agevolare il lavoro individuale, che per proporre agli studenti materiali più concisi in aula – magari chiedendo loro di espanderli con conoscenze già acquisite.

La profondità di ChatGPT non si ferma poi al semplice riassunto, ma permette anche di individuare e visualizzare concetti e parole chiave presenti in un testo di partenza. Questo strumento può essere utilizzato ad esempio dagli studenti dislessici come strumento compensativo preliminare all’approccio al materiale di studio, in modo tale da agevolare il processo di lettura.

Al contempo, un esercizio interessante potrebbe essere quello di fornire questi elementi agli studenti per poi far loro individuare i riferimenti possibili all’interno del testo di partenza. Per concludere, ottenere parole chiave da un’analisi di ChatGPT permette di avere una comoda lista schematica su cui basare il proprio ripasso, allenare le proprie capacità di analisi e approfondire la conoscenza di un contenuto.
Proseguendo, ChatGPT permette di creare velocemente e comodamente verifiche di diverse tipologie a partire dai testi inseriti. Questo strumento, di assoluta utilità per gli insegnanti vista la velocità di generazione di proposte di domande aperte così come di risposte multiple, può essere anche utilizzato dagli studenti come metodo di auto-verifica in fase di consolidamento dei concetti. Inoltre, la formulazione di quesiti a partire da un testo può essere utilizzata in classe per creare attività di gamification o di confronto di idee sulla lezione appena affrontata, rendendo le lezioni più dinamiche e coinvolgenti.

Inoltre, questa intelligenza artificiale può essere utilizzata anche per la schematizzazione logica dei testi proposti, fornendo collegamenti tra i vari concetti e andando oltre la semplice suddivisione in concetti chiave. In questo senso, come potete vedere dall’immagine che segue, ChatGPT non è uno strumento in grado di fornire una rappresentazione grafica esteticamente piacevole all’interno delle proprie risposte. Ciò non gli preclude però di generare una “rappresentazione testuale” riconducibile a un codice, ovvero una serie di caratteri che possono essere compresi dall’occhio umano come un disegno molto scarno.

Il procedimento inverso risulta particolarmente macchinoso e superfluo, anche se possibile – in altre parole, vi sconsigliamo di usare ChatGPT per partire da una mappa concettuale per arrivare ad un contenuto di senso compiuto in prosa. Bisogna segnalare che il procedimento in generale può essere più agevole se si vuole avere a tabella tutte le informazioni contenute in un testo ed eventualmente integrarla con altre informazioni, che possono essere generate automaticamente da ChatGPT oppure essere inserite manualmente dall’utente.
In questo caso, ad esempio, potreste usare il prompt “genera una tabella a due colonne in cui a sinistra ci sono le date e a destra gli avvenimenti del primo testo che hai generato” per poi digitare “integra questa tabella con le date specifiche dei ranghi ottenuti da Napoleone nell'esercito e le maggiori conquiste nell'Europa continentale”. Il risultato potrà essere poi riconvertito a testo, ottenendo un nuovo risultato più completo e specifico in base al tipo di lezione che si vuole proporre agli alunni.

ChatGPT può dunque fornirci un’interessante base di partenza da cui creare mappe mentali e concettuali per lo studio, il brainstorming e l’organizzazione; tuttavia, la risposta generata sarebbe difficilmente utilizzabile direttamente come materiale di studio per la sua forma asettica e poco stimolante. Per questo, se volete ottenere mappe in modo automatico partendo da testi vostri, l’alternativa migliore a vostra disposizione è optare per Algor Education.

Algor Education si basa sull’intelligenza artificiale per convertire automaticamente diverse tipologie di file forniti dall’utente (PDF, foto e testo) in riassunti e mappe, abbattendo i tempi della preparazione del materiale didattico e consentendo gradi di personalizzazione difficilmente rintracciabili presso i concorrenti. Oltre a ottenere il risultato desiderato, l’applicazione di Algor permette anche di modificare gli schemi sia dal punto di vista grafico che nei contenuti, permettendo un’esperienza personalizzata a 360°.
ChatGPT è inoltre un ottimo strumento per analizzare e migliorare contenuti già esistenti, permettendo così di individuare delle strategie comunicative migliori che possano anche rendere coinvolgenti i materiali proposti agli alunni. Come potete vedere dagli esempi proposti di seguito, potrete sfruttare queste funzionalità sia per chiedere consigli generici, sia per riadattare lo stesso materiale in base al fine che volete raggiungere.

L’opzione di riformulare le domande e ottenere risposte nuove permette ai professori di creare zone della chat che fungono quasi da “cartelle”, permettendo una differenziazione interna del lavoro senza sacrificare coerenza e organizzazione. Questo tipo di operazione sarà molto utile soprattutto a chi deve o vuole proporre lo stesso argomento a livelli differenti – o anche addirittura in diversi contesti. Prima di procedere, però, attenzione ad un accorgimento da adottare sempre con ChatGPT: per evitare risposte sbagliate o fuori focus cercate di essere sempre il più chiari possibile, esplicitando anche elementi che a voi potrebbero sembrare scontati.
Un utilizzo finale ma non meno importante che si può fare di ChatGPT è indirizzato all’espansione dei propri orizzonti didattici, sia come insegnanti che come studenti. Considerando sempre lo stesso esempio di testo, potreste utilizzare l’intelligenza artificiale per avere dei “consigli sui metodi didattici attraverso cui proporre il seguente testo a dei ragazzi di terza superiore”. Così facendo vi verranno proposti diversi approcci allo stesso argomento cuciti addosso alle vostre esigenze specifiche.

Inoltre, la stessa ratio può essere applicata anche alla conoscenza di nuovi metodi didattici che sono stati sviluppati da educatori di tutto il mondo. In questo caso ChatGPT permette di avere a propria disposizione diversi spunti che possono essere eventualmente espansi e approfonditi successivamente, facendo riferimento anche ad altre fonti e materiali disponibili online.