I binomio giocare-apprendere può davvero esistere?Il mondo ludico può convivere con l’apprendimento? L’ovvia risposta a questa domanda è sì. Sia nel mondo animale che in quello umano, il gioco è da sempre stato uno dei principali metodi con cui i cuccioli imparano a sviluppare le abilità che serviranno loro una volta raggiunta l’età adulta – basti pensare ai piccoli felini che si azzuffano per allenare riflessi e capacità di caccia.
Il concetto di apprendimento tramite il gioco e i suoi meccanismi ha destato incredibile interesse sia nel ‘900 (ad esempio con il metodo Montessori) che in tempi recenti, quando è cresciuto esponenzialmente anche grazie alla digitalizzazione. Combinare gli aspetti ludici e gli avanzamenti offerti dalle ultime tecnologie rappresenta dunque un’opportunità da non farsi sfuggire per innovare e ampliare le frontiere della scuola.
In questo articolo vedremo:
Sebbene siano due elementi che si completano a vicenda, gamification e game-based learning sono concetti diversi tra loro. Per game-based learning si intende l’utilizzo di giochi per migliorare l’esperienza educativa degli alunni, mettendo in atto vere e proprie sfide che aiutano il singolo a sviluppare specifiche abilità. La gamification si riferisce invece alla ratio ampia che vuole combinare aspetti ludici e formazione, utilizzando alcune caratteristiche tipiche del gioco come spinta ulteriore per la stimolazione mnemonica.
La gamification dell’esperienza educativa ha acquistato sempre maggiore centralità in seguito alla rivoluzione digitale, che ha agito da vero e proprio acceleratore del processo. Le moderne frontiere dell’esperienza di intrattenimento offrono oggi possibilità didattiche innovative, consentendo un coinvolgimento sempre maggiore degli studenti nell’acquisizione di nuovi contenuti. Il game-based learning è stato ulteriormente potenziato dalla situazione straordinaria vissuta durante la pandemia, che ha creato una maggiore necessità di strumenti tecnologici per l’implementazione della didattica a distanza.

A dire il vero, entrambe le realtà hanno delle radici anteriori alla postmodernità. Per citare un esempio relativamente recente, già Maria Montessori, vissuta tra fine ‘800 e metà anni ’50, icona della pedagogia, comprese l’importanza dell’aspetto ludico nella formazione dei bambini fin dai primi mesi di vita poiché costruiscono sia il proprio bagaglio conoscitivo che quello caratteriale. La gamification si poggia dunque su saldi pilastri teorici della psicopedagogia, presentando così anche delle linee guida di riferimento per l’utilizzo del gioco come metodo didattico.
Ma perché la gamification ha conosciuto un così grande successo? Tramite giochi sia tecnologici che analogici, questo metodo didattico offre moltissimi vantaggi, facendo sviluppare quelle stesse competenze trasversali che si sposano alla perfezione con la moderna concezione di educazione.

In particolare, ci sono alcune chiare opportunità offerte da questo tipo di insegnamento:
- L’autonomizzazione degli studenti nel processo di apprendimento. Quando si tratta di gioco supervisionato, l’educatore ha l’unico compito di evitare che gli alunni adottino approcci controproducenti se non addirittura nocivi. Il ridimensionamento del ruolo dell’insegnante riporta così lo studente al centro del processo di apprendimento;
- L’implementazione del learn by doing, ovvero l’“imparare facendo”. Tramite l’aspetto ludico, come già anticipato dalla dott.ssa Montessori, i bambini e ragazzi sono in grado di giungere alle conclusioni senza che siano calate loro dall’alto in basso;
- Lo sviluppo di abilità di gestione del tempo e delle risorse in vista di un obiettivo al di fuori di una logica prettamente performativa o di valutazione. Se l’alunno è inserito in un contesto di gioco, si sente motivato a raggiungere lo scopo senza avere la pressione delle conseguenze dei propri errori;
- L’introduzione al mondo del team work, ovvero lavoro di gruppo orientato alla collaborazione. La cooperazione è fondamentale nell’educazione basata su giochi di squadra, perché invita gli studenti ad applicare i meccanismi sociali più funzionali al raggiungimento dello scopo;
- La possibilità di potenziare l’insegnamento tra pari, chiamato peer-to-peer, in cui gli studenti apprendono gli uni dagli altri. Questo tipo di didattica solleva dal giudizio da parte di un superiore, consentendo al singolo una maggiore libertà di espressione anche per quanto riguarda dubbi o difficoltà riscontrate.
Ma cosa significa applicare la gamification nella pratica? Vediamolo attraverso alcuni esempi di tecniche già diffuse nel mondo scolastico.
Uno dei più classici esempi di gamification è la proposta agli alunni di quiz, da completare sia individualmente che in gruppo. Per preparare questo tipo di attività si creano delle domande eventualmente a risposta multipla, stabilendo i meccanismi che seguirà il gioco che potranno ad esempio basarsi sulla prenotazione del turno di risposta (potenziando la velocità di ragionamento) oppure sull’alternanza tra le squadre. I vantaggi offerti dai quiz comprendono l’impostazione di una sana competizione, consentendo di utilizzare le nozioni apprese in modo dinamico e trasversale.
Se si vuole soprassedere all’aspetto competitivo favorendo invece le abilità di cooperazione e problem solving si può optare per le sfide cooperative. Così come proposto ormai anche da diversi videogiochi e giochi da tavolo, gli studenti saranno chiamati a risolvere un problema grazie al lavoro di gruppo, facendo collimare i punti di forza di ciascun componente. Esempi tipici di queste sfide sono le escape room, ma la stessa logica può essere applicata anche tra le mura scolastiche grazie alla costruzione di un problema particolarmente complesso (magari a step) in cui la classe sarà invitata a trovare una soluzione comune.
L’ambito dei giochi di ruolo applicati all’educazione è uno dei temi su cui più si sta concentrando la letteratura psicopedagogica contemporanea in relazione al game-based learning. Sebbene questa tipologia di attività sia particolarmente adatta soprattutto a livelli superiori, come nel caso dell’insegnamento delle scienze sociali e politiche a livello universitario, interessanti spunti possono essere tratti anche per studenti di età inferiore. Per quanto riguarda infatti le scuole elementari, medie e superiori, spesso i giochi di ruolo vengono utilizzati per far immedesimare gli alunni in processi o avvenimenti storici, cercando di farli calare in un contesto molto distante da quello a cui sono abituati.

Spesso i meccanismi di gioco applicati all’apprendimento trascendono il mondo strettamente scolastico – basti pensare a tutte le applicazioni dedicate all’apprendimento delle lingue o di abilità specifiche come il coding e l’analisi dei dati. L’ampio utilizzo che è stato fatto della gamification nel mondo digitale offre degli interessanti punti di sviluppo di nuove modalità per rendere l’educazione interattiva e stimolante.
I meccanismi che si attivano durante i giochi, come la competizione, la cooperazione ed il raggiungimento di un obiettivo, possono essere riprodotti anche grazie ad Algor Education. Vediamo alcune idee creative che potreste proporre ai vostri alunni per migliorare la loro esperienza formativa:
- Completa la mappa concettuale: potete creare delle mappe concettuali complete e successivamente stamparle o riprodurle in aula, ma privandole del contenuto di alcuni nodi chiave. Chiedete poi agli studenti di completarla, decidendo se impostare un gioco a squadre e/o a tempo (tenendo conto ovviamente delle singole individualità presenti nella classe);

- Una mappa di gruppo: per consentire agli studenti di sviluppare abilità di cooperazione e di pensiero trasversale, potete creare dei gruppi di lavoro e successivamente assegnare ad ogni gruppo un argomento su cui creare un percorso trasversale. Questo tipo di attività è soprattutto indicata per le ore dedicate all’educazione civica, durante le quali potrete far ragionare gli alunni creando percorsi interdisciplinari originali. Successivamente i diversi gruppi potranno illustrare il proprio lavoro al resto della classe, creando un ambiente di didattica peer-to-peer.
Questi sono solo due suggerimenti, ma sicuramente Algor Education offre una rosa di possibilità molto più ampia – anche grazie alle numerose possibilità di personalizzazione che offre. La gamification, dunque, può passare anche da piattaforme ideate inizialmente con scopi diversi, migliorando l’esperienza formativa di ciascun alunno.