Prendere appunti è certamente alla base del percorso educativo di ogni alunno, soprattutto quando durante l’apprendimento in aula. A maggior ragione quando le lezioni sono impostate frontalmente, come avviene oggi nella maggior parte delle classi italiane, gli appunti sono il principale materiale di studio. In aggiunta, è stato provato che il processo stesso di trascrizione delle informazioni apprese oralmente attiva a sua volta il processo di rielaborazione, memorizzazione e interiorizzazione dei concetti stessi.
Come molte delle attività legate allo studio individuale però, purtroppo, spesso gli studenti vengono lasciati a loro stessi quando si tratta di scoprire e mettere in pratica una modalità a loro utile per prendere appunti. In realtà – anche se in pochi lo sanno - esistono già molte tecniche per annotare efficacemente quanto viene detto in aula, create ad hoc da esperti dell’educazione per permettere ad ogni alunno di massimizzare le informazioni trasmesse in classe dagli insegnanti.
In questo articolo vedremo:
Se scrivere per punti o in modo discorsivo non si addice ai vostri meccanismi di apprendimento, potrete usare un metodo molto più dinamico e intuitivo che sacrifica leggermente la sistematicità in favore di rapidità e intuitività. Le caratteristiche specifiche del mind mapping sono molto indicate per tutte le tipologie di studenti:
- chi ha una buona memoria uditiva e quindi riesce facilmente a ricostruire i discorsi delle lezioni a partire da pochi concetti;
- chi ha una forte memoria visiva e preferisce avere un’immagine di studio (appunto) visivamente differenziata;
- chi ha un disturbo dell’attenzione (ADHD) e preferisce lavorare per collegamenti mentali e stimoli.
I moderni strumenti di intelligenza artificiale (IA) consentono inoltre di potenziare il mind mapping con strumenti di personalizzazione e di multimedialità prima impensabili. Ma andiamo un passo per volta.

Prendere appunti con le mappe mentali è particolarmente rapido e consente di sfruttare al meglio le opportunità concesse dall’organizzazione personalizzata degli spazi e dei collegamenti. Per mettere in pratica il mind mapping dovrete:
- Scrivere al centro del vostro foglio di lavoro l’argomento principale;
- Costruire il resto degli appunti collegando i diversi argomenti prima al nucleo e poi ad eventuali ulteriori espansioni;
- Cercare di tenere più spazio possibile tra una sezione e l’altra, in modo tale da avere una semplice gestione anche di argomenti complessi;
- Eventualmente segnalare collegamenti tra sezioni diverse attraverso un colore diverso, in modo tale da ricordare la connessione senza però rendere il risultato troppo confusionario.
Sebbene questi step possano risultare generici, bisogna ricordare che la sintesi è una capacità centrale per essere efficaci in ogni passaggio del mind mapping, visto che in sua assenza si rischia di arrivare ad appunti dispersivi e poco comprensibili.

Una delle maggiori criticità del prendere annotazioni con le mappe mentali è legata alle capacità grafiche che questo metodo richiede nelle sue forme tradizionali. Come si può praticamente sperimentare attraverso le funzionalità di Algor, però, questo ostacolo è stato facilmente superato grazie ai recenti sviluppi dell’IA, che automatizzano la creazione di nuovi nodi e frecce lasciando lo studente libero di concentrarsi esclusivamente sui contenuti.

Ciliegina sulla torta è poi la possibilità (offerta senza limiti da Algor Education) di modificare, cancellare e riorganizzare le mappe in qualsiasi momento – potendo eventualmente sfruttare la personalizzazione del materiale di studio attraverso immagini, colori, layout e caratteri inclusivi verso chi soffre di disturbi specifici dell’apprendimento. Dopo un breve periodo di adattamento e presa di confidenza con gli strumenti della piattaforma possiamo garantirvi che riuscirete a godere di tutti i maggiori vantaggi del mind mapping applicato agli appunti!
Il metodo Cornell prende il proprio nome dall’università statunitense situata nello Stato di New York in cui questa schematizzazione per prendere appunti in classe venne ideata negli anni ’50. Il suo ideatore, il professor Pauk, cercò di trovare una soluzione ottimale per gli studenti che unisse la massimizzazione del tempo trascorso in aula e un’organizzazione funzionale del lavoro di studio a casa.

La strategia di cui stiamo parlando è in realtà estremamente semplice e per questo viene utilizzata moltissimo anche da studenti che hanno necessità educative molto diverse tra di loro. La linearità del metodo Cornell consente infatti di riadattare e sfruttare gli appunti presi in classe seguendo percorsi di personalizzazione totalmente individuali, consentendo di vivere un’esperienza formativa davvero funzionale.
Per iniziare a mettere in pratica il metodo Cornell dovrete semplicemente dividere il foglio su cui prendete appunti in tre sezioni ben distinte, che verranno successivamente utilizzate per diverse funzioni dell’apprendimento.

Come riempire ciascuno dei riquadri?
- Lo spazio più ampio verrà compilato con gli appunti presi in aula, utilizzando abbreviazioni e concetti-chiave. Sarà molto importante qui seguire la regola che abbandona la pretesa di trascrivere parola per parola quanto detto dal professore;
- Lo spazio laterale sarà esclusivamente dedicato a elenchi puntati che indicano i concetti principali, in modo da avere una sorta di “indice” di quanto è contenuto nella pagina;
- La sezione a fondo pagina funge infine principalmente da contenitore per un riassunto su quanto contenuto nella lezione affrontata. Questa parte, che potrebbe sembrare marginale, sarà in realtà utile sia nella rielaborazione dei concetti che nella fase di studio finale.
Il metodo Cornell è dunque particolarmente forte perché consente da un lato di avere uno schema di base da seguire per ogni tipo di appunti e dall’altro di raccogliere una serie di riassunti sugli argomenti già trattati in aula. Per questa particolare funzione di “archivio”, questo tipo di organizzazione viene spesso prediletta anche da chi si trova in una classe di fine ciclo d’istruzione, permettendo di agevolare lo studio degli interi programmi di studio in vista degli esami orali.
Utilizzare il registratore per immortalare le parole dei docenti è certamente uno degli escamotage migliori per permettere agli studenti di riuscire ad avere appunti affidabili e completi. Questo metodo, che deve essere approvato anche dagli insegnanti stessi, può vantare diversi punti di forza:
- Nella possibilità di rimpolpare le annotazioni seguendo i propri tempi all’insegna della personalizzazione del percorso didattico. Questo vantaggio può essere particolarmente amico a chi tende a distrarsi e/o viene rallentato da difficoltà nella scrittura;
- Nell’opportunità di ripassare e cercare di comprendere al meglio concetti complessi o discorsi ampi grazie alla riproduzione della voce del docente;
- Nell’apprendimento del lessico specifico e (nel caso delle lingue straniere) della pronuncia dei vocaboli, elementi che spesso si perdono nel processo di apprendimento perché sono di difficile fruizione da parte degli studenti.
In generale, utilizzare il registratore consente di prendere appunti in modo “combinato” ad altre schematizzazioni e può fungere da supporto al processo di studio individuale. È in ogni caso importante ricordarsi di annotare durante le lezioni quali sono i punti in cui avrete più bisogno del supporto della registrazione, in modo tale da ottimizzare il tempo dedicato al riascolto una volta a casa.

Anche in questo caso la tecnologia è stata applicata all’educazione, aprendo delle porte che erano prima non solo chiuse, ma probabilmente del tutto inimmaginabili. Facendo le dovute distinzioni possiamo scegliere diverse strategie:
- Se volete rimanere fedeli agli strumenti tradizionali, potrete scegliere un metodo per prendere appunti e, una volta tornati a casa, “riempire i buchi” a necessità;
- Se volete sfruttare le possibilità offerte dall’IA, potrete invece sfruttare le nuove funzionalità di Algor che consentono di trasformare le registrazioni in testo. Una volta ottenuta la trascrizione potrete scegliere se optare per un riassunto o una mappa, anch’essa creabile grazie alle nostre funzionalità automatiche.
