Il calcio è certamente lo sport più popolare in Italia, se non addirittura nel mondo. Non tutti sanno però che esso ha tantissime ramificazioni e offre spunti di riflessione su moltissimi ambiti della nostra società, consentendo di spaziare in molte materie anche per le tesine di terza media. Perché non unire dunque l’utile al dilettevole e impostare il proprio elaborato su uno sport che spesso diventa una grandissima passione?
I collegamenti possibili, che analizzeremo di seguito, potrebbero essere:
Partendo proprio dalle origini, la data di nascita del calcio è canonicamente il 1863, nel Regno Unito. Sebbene ci siano tutt’ora tantissime lotte all’interno del Paese d’oltremanica per accaparrarsi la paternità di questo sport, parrebbe che le regole del cosiddetto “calcio moderno” abbiano preso una forma definita in Inghilterra. Nonostante ciò, molte influenze dal punto di vista tattico vengono senz’altro dalla Scozia, che è uno dei quattro Stati (assieme a Galles, Irlanda del Nord e Inghilterra stessa) a formare il Regno Unito.

Si potrebbe dire che alcuni elementi tipici del calcio siano fortemente legati alla loro origine geografica: innanzitutto, è uno sport giocato sull’erba, elemento estremamente presente nelle grandi distese di colline dell’Inghilterra meridionale. Inoltre, le regole prevedono che si giochi anche quando il meteo è avverso, a patto che il pallone sia ancora in grado di rimbalzare e ci sia una visibilità minima. Il clima d’oltremanica è infatti atlantico e, soprattutto nelle coste occidentali, la piovosità può raggiungere una frequenza molto alta – elemento che bloccherebbe uno sport giocato solo in assenza di rovesci.
Del calcio non sono interessanti solo le regole vere e proprie, che sono ampiamente conosciute dalla grandissima maggioranza della popolazione. Un suo aspetto cruciale è infatti che, sebbene sembri uno sport fisicamente meno duro di altri, richiede in realtà di seguire una dieta e un piano di allenamento molto specifici:
- Per quanto riguarda l’alimentazione, è importante che ci sia un alto apporto di proteine (per lo sviluppo della massa muscolare) e di calcio (per il rafforzamento delle ossa). Inoltre, prima dell’attività agonistica è sempre consigliato consumare pasti con un buon apporto energetico ma anche un alto grado di digeribilità;
- L’allenamento dei calciatori non avviene solo con la palla. La maggior parte del lavoro dei professionisti infatti viene svolto grazie agli esercizi di riscaldamento (che servono a preparare la muscolatura allo sforzo fisico), di preparazione atletica (per migliorarsi in caratteristiche specifiche come scatto e riflessi) e di potenziamento fisico in palestra (per rafforzare le performance cardiache e di forza).
Il calcio, così come ogni altro sport, è fatto sia di regole scritte che di comportamenti che tutti i giocatori e le giocatrici si impegnano a tenere in nome del “fair play”, ovvero del gioco pulito. Così come ci insegnano le regole della convivenza in società, infatti, è importantissimo che anche durante l’agonismo sportivo ci sia sempre rispetto per l’avversario.

È per questo che, ad esempio, spesso i calciatori interrompono volontariamente il gioco quando un avversario ha subito un grave infortunio. Inoltre anche le associazioni internazionali (come la FIFA e la UEFA) hanno avviato da anni campagne che mirano a sensibilizzare sulla diversità e l’equità dentro e fuori dal campo.
Uno degli esempi di sportività più grandi si è avuto al di fuori di un regolare campo da gioco. In nome dell’esperienza di vita condivisa e del Natale passato lontano dalle proprie famiglie, il 25 dicembre 1914 i soldati tedeschi e quelli britannici decisero di fare una partita di calcio. La storia ci insegna però che, durante la Prima Guerra Mondiale, le rispettive nazioni fossero in guerra l’una contro l’altra. È per questo che quella partita di calcio passò alla storia, guadagnandosi addirittura il famoso appellativo di “Tregua di Natale”.

Al di là della narrativa che si è sviluppata attorno a questo episodio, composta soprattutto dalle lettere dei giocatori stessi, bisogna ricordare che i soldati vivevano in condizioni di vita precarie al fronte, con una scarsissima igiene e sotto un costante regime di razionamento del cibo. Il momento della Tregua di Natale va oltre il solo calcio, perché fu uno dei primi segni della consapevolezza dei soldati che la guerra non stava effettivamente beneficiando nessuno di chi combatteva ogni giorno in trincea.
Spesso non considerati come parte della musica, in realtà i cori da stadio – estremamente presenti nelle partite di calcio – hanno proprie specifiche caratteristiche e funzionalità. Essi sono canti spontanei che possono coinvolgere anche tutti gli spettatori e hanno la funzione di incitare la propria squadra. Dal punto di vista delle caratteristiche musicali, essi:
- Vengono composti da gruppi di tifosi, che spesso riprendono melodie già esistenti e famose, trasformando solo il testo;
- Sono spesso accompagnati dal battito delle mani e/o dei piedi a ritmo, come avviene ad esempio nel suggestivo coro tipico della Nuova Zelanda;

- Si tramandano solitamente solo per via orale e, in tempi recenti, tramite i social media;
- La maggior parte delle volte hanno melodie molto semplici in modo che possano essere intonate da chiunque;
- Possono avere una struttura “a botta e risposta” o a ripetizione, come avviene anche nei canti militari.
Passiamo ora ad un’altra forma di espressione artistica: la pittura. I critici sembrano essere oggi concordi sul fatto che il primo pittore in assoluto a scegliere il calcio come proprio soggetto fu l’inglese Thomas Hemy, che adottò uno stile di rappresentazione estremamente realistica. Rappresentando una partita giocata tra Aston Villa e Sunderland, egli colse sia la concitazione dei giocatori che quella dei numerosi spettatori, dimostrando come già nel 1895 il calcio sapesse appassionare la popolazione.
Anche in letteratura il calcio è stato più volte narrato e omaggiato. Giacomo Leopardi scelse ad esempio di dedicare una lirica, “A un vincitore nel pallone”, all’eroe sportivo Carlo Didimi. Esaltandone il coraggio e la forte personalità, il poeta volle in realtà trasmettere con il tema sportivo qualcosa di più profondo: l’idea che bisogna vivere il presente al massimo gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo. Si può dunque vedere sia la vicinanza di Leopardi al classicismo, con una narrazione immediata, sia la scelta di un tema “rivoluzionario” riconducibile alle idee romantiche.
Non si può certo parlare di calcio senza mai menzionarne l’assoluto protagonista: il pallone. Esso può essere descritto matematicamente come una sfera, ovvero una figura solida creata da una rotazione completa di un semicerchio attorno al proprio diametro. Una particolarità di questa figura è che ogni punto della sua superficie è equidistante dal centro, motivo per cui si può dire anche che tutti i suoi raggi hanno la stessa lunghezza: ciò influenza inevitabilmente anche le formule per calcolare volume, superficie e altre specifiche.

Se è vero che la palla è sempre rimasta al centro del gioco del calcio, è altrettanto vero che tantissime altre cose sono invece cambiate. Essendo uno sport estremamente popolare e che genera anche tantissimi introiti, gli esperti e gli appassionati hanno sin dalle sue origini iniziato ad applicare delle innovazioni tecniche per migliorare le partite in ogni loro aspetto. Abbiamo dunque assistito nel mondo del calcio ad un’evoluzione che è stata influenzata anche dal progresso tecnologico:
- La nascita delle scarpe con gli appositi tacchetti consentì ai professionisti di avere una migliore presa sul manto erboso, dunque aumentando l’attrito e la resistenza riducendo il rischio di cadute;
- L’invenzione dei parastinchi ha ridotto drasticamente gli infortuni dovuti ai contrasti di gioco grazie all’utilizzo di materiali molto resistenti (plastica) o che attutivano il colpo (gommapiuma). In questo ambito in particolare la tecnologia sta tutt’oggi avanzando, introducendo nuovi modelli fatti con il carbonio – un materiale molto robusto ma leggero, quindi più adatto all’attività calcistica;
- L’introduzione della goal-line technology e del fuorigioco semiautomatico: negli ultimi anni gli schermi e gli automatismi della tecnologia hanno iniziato a conquistare anche il mondo calcistico. L’utilizzo di appositi sensori e algoritmi velocissimi consente oggi agli arbitri di stabilire immediatamente e con certezza se il pallone sia effettivamente entrato del tutto in porta – elemento necessario per assegnare la rete. Parallelamente, i guardalinee ricevono un segnale istantaneo quando gli appositi macchinari rilevano un probabile fuorigioco, accompagnato dalla ricostruzione istantanea in 3D della dinamica in campo.
