Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha aggiornato la sezione online riguardante gli esami di maturità, rendendo de facto nota la maggior parte dei dettagli sulla tanto temuta prova finale. Grazie all’aggiornamento, studenti e insegnanti possono iniziare ad impostare un lavoro funzionale in base alle modalità d’esame previste, riuscendo a terminare degnamente un percorso educativo durato cinque anni.
Se la maturità dell’anno precedente aveva già tracciato la strada per il ritorno alla normalità, quella di quest’anno fa un ritorno integrale alle disposizioni di legge vigenti – dunque mettendo la parola “fine” all’emergenza pandemica scolastica. Questa decisione era d’altronde prevedibile, visto lo stesso andamento dell’esame di terza media.
In questo articolo vedremo:
Come esplicitato nella pagina ufficiale del MIM, ci sarà il ritorno ai canonici due scritti in presenza che costituivano la prima parte dell’esame di maturità già nel 2019. Tutte le restrizioni e le agevolazioni legate all’emergenza pandemica sono dunque state superate, coerentemente con quanto vissuto durante l’intero anno scolastico. Come le norme ordinarie prevedono, si tornerà così ad un esame di maturità con:
- Lo scritto di italiano;
- Lo scritto su una o più discipline caratterizzanti;
- Il colloquio finale.

Una delle maggiori novità sarà rappresentata, rispetto all’anno scorso, dallo svolgimento della seconda prova, che sarà redatta nuovamente su base nazionale.
La prima prova a cui verranno sottoposti gli studenti sarà lo scritto di italiano, la canonica “prima prova” che tradizionalmente apre le danze a chi conclude il percorso di istruzione superiore. Calendarizzato per il 22 giugno 2023, sarà uguale per tutti gli studenti su base nazionale e prevederà tre diverse tipologie (tra cui ogni studente potrà scegliere):
- Analisi del testo – due tracce (tipologia A);
- Testo argomentativo – tre tracce (tipologia B). Tra queste, necessariamente una dovrà attenere all’ambito storico;
- Tema di attualità – due tracce (tipologia C).
Lo scritto di italiano sarà finalizzato all’accertamento della padronanza della prima lingua da parte dei maturandi, lasciando che ogni candidato scelga in libertà la tematica da trattare. Rimane infatti salda la scelta di offrire un ampio ventaglio di tematiche, che spaziano da quella artistica a quella tecnologica passando da quella sociale: in questo modo gli studenti avranno modo di valorizzare i propri punti di forza, impostando il testo secondo le proprie qualità individuali.
Ci sarà un ritorno, come anticipato, alla seconda prova caratterizzante pre-pandemica. Per l’esame di maturità del 2023, gli studenti degli istituti tecnici e dei licei affronteranno uno scritto riguardante le materie pre-stabilite per ogni indirizzo – rintracciabili grazie al motore di ricerca messo a disposizione dal MIM. Chi frequenta gli istituti professionali di nuovo ordinamento avrà invece una seconda prova di natura più pratica, riguardante le competenze fondamentali dell’indirizzo.
Un’altra novità rispetto all’anno scorso è segnata dal fatto che non saranno più le singole commissioni a redigere la seconda prova ma il Ministero. Mentre per la maturità 2022 i professori potevano tenere conto della situazione specifica della classe esaminata, valutando anche il peso della didattica mista, l’esame del 2023 sarà lo stesso per tutte le scuole italiane. Il ritorno a questo tipo di regime è stato voluto anche per tornare ad avere un metro di paragone omogeneo – anche in vista del futuro universitario o lavorativo.

Sarebbe stato d’altronde difficile conciliare la stesura delle prove da parte delle singole commissioni con il ritorno integrale alle disposizioni pre-Covid. La commissione d’esame tornerà infatti ad avere la classica composizione formata da tre commissari interni e tre esterni, supervisionati da un presidente (esterno) in qualità di garante. Ciò significa che gli studenti dovranno avere una salda preparazione valutata anche da docenti che non conoscono e, di conseguenza, non sanno i punti di forza e debolezza di ogni candidato.
Eliminata del tutto ogni forma di compensazione per la mancanza degli scritti, la terza prova della maturità 2023 sarà rappresentata dal canonico colloquio. Nonostante la formula “tesina + maxi-orale” sia stata superata, però bisogna ricordare che anche quest’anno l’orale si concentrerà sulle competenze trasversali – compresa l’educazione civica. Gli elementi tenuti in considerazione spazieranno dalle singole nozioni acquisite nel corso dell’anno scolastico all’elasticità di ragionamento e collegamento tra diverse discipline.

Un altro aspetto fortemente sottolineato dal MIM è che la valutazione terrà conto anche del profilo educativo, culturale e professionale dei candidati, spingendosi metaforicamente al di là delle mura scolastiche. Questo tipo di attenzione è volta a valorizzare la vita dell’alunno in ogni suo aspetto, senza porre dei rigidi limiti basati su criteri sterili. Per questo motivo è prevista, durante l’orale, una presentazione portata dallo studente riguardo l’esperienza dei PCTO prevista per legge nelle scuole superiori di secondo grado.
Da un punto di vista di valutazione contenutistica, sarà la commissione a proporre dei testi o degli argomenti di partenza agli studenti, che dovranno dunque avere una buona conoscenza dell’intero programma per non farsi trovare impreparati. Va ricordato però che le nozioni sono solo una parte secondaria di quanto valutato: l’accento verrà sempre posto sul cosiddetto “valore orientativo” del colloquio. Esso si propone come primo obiettivo la pluridisciplinarità, intesa come mezzo a disposizione dello studente per approfondire e dimostrare le competenze acquisite negli ambiti a lui più congeniali.
Passando all’aspetto forse più “venale” dell’esame di maturità, come verrà attribuito il punteggio d’uscita dal percorso superiore? Nella tabella di seguito potete trovare sia il valore di ogni prova che le date ufficiali che scandiranno la fase finale del percorso superiore.

Anche nella scelta del peso delle singole prove sul voto finale si intravede il ritorno alla normalità: il credito scolastico avrà un peso ancora maggiore, mentre il colloquio viene ridimensionato di ben 5 punti. Inoltre, tutte e tre le prove d’esame avranno un valore uguale per i maturandi del 2023, che nella preparazione dovranno cercare di concentrarsi omogeneamente su tutte le competenze richieste.