Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha deciso di riportare l’esame di maturità alle norme vigenti, tornando ad una situazione di normalità. Di conseguenza, l’orale del 2023 non sarà più alleggerito, ma tornerà al colloquio pluridisciplinare che caratterizzò già l’esame del 2019. Attenzione però: ciò non significa che sarà lo sterile nozionismo a dominare l’ultimo step della valutazione superiore.
Come nel 2022, continuerà ad esserci un focus sulle competenze trasversali acquisite nell’ambito dell’Educazione Civica e dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Al suo fianco, però, torneranno anche gli argomenti proposti dalla commissione allo studente, che dovrà essere in grado di affrontare il tema proposto anche in base ai propri ambiti prediletti.
In questo articolo vedremo:
La parola d’ordine per l’esame orale di Maturità 2023 è “interdisciplinarità”, un aspetto fondamentale che andrà a permeare ogni fase dell’esame. Per iniziare, la commissione presenterà del materiale allo studente, scegliendolo tra cinque diverse categorie:
- Un testo;
- Un documento;
- Un'esperienza;
- Un progetto;
- Un problema.
Per quanto queste indicazioni siano nebulose, il fine del materiale scelto dovrà essere sempre quello di valorizzare il pensiero critico dell’esaminato, favorendo lo scambio fluido tra diverse materie e argomenti affrontati in diversi ambiti disciplinari.

Restano escluse dalla nota ufficiale sia la presentazione di una tesina che la casualità legata al sistema delle tre buste, ma lo studente sarà comunque tenuto a portare una propria presentazione originale. Esso non verterà su argomenti trattati durante l’anno scolastico, ma sulle competenze acquisite durante i PCTO. Come per gli anni passati, la forma di questa esposizione sarà a discrezione di studenti e insegnanti: potrà essere una relazione orale così come un elaborato multimediale. Nel secondo caso, potrete anche utilizzare degli strumenti di creazione delle mappe concettuali, come quelli disponibili su Algor Maps.
La trasversalità passerà anche dall’accertamento, da parte della commissione, della padronanza da parte del candidato nell’ambito dell’Educazione Civica.
Il cosiddetto progetto “Cittadinanza e Costituzione”, attivato già a partire dalla riforma del 2019, diventerà così l’emblema dell’assenza di confini netti tra le diverse materie, consentendo di valutare anche diverse soft skill come l’argomentazione e il pensiero critico. Verosimilmente ultima fase di ogni orale, questo ambito non va sottovalutato perché rientra negli obiettivi fondamentali del percorso superiore e viene fortemente accentuato dall’ordinanza ministeriale.
Non vengono previste dalla nota del MIM le domande finali a discrezione della commissione né la correzione degli scritti, sebbene non sia escluso che gli insegnanti vogliano dare l’opportunità ai candidati di autocorreggersi. Così come previsto dalla legge 107/2015, però, l’esame orale valuterà lo studente tenendo conto anche del suo “profilo culturale, educativo e professionale”: l’idea sottostante resta quella della personalizzazione del percorso formativo, che si ritrova logicamente anche in fase di valutazione.
Si dice che conoscere il proprio nemico sia il primo passo verso la vittoria, ma quando si tratta di esame di Maturità pianificare una buona preparazione è fondamentale per ottenere il massimo dei risultati. Senza perdersi in molti discorsi retorici, Algor vuole proporvi cinque consigli per prepararvi al meglio all’orale che segna il ritorno alla normalità. Quali sono i mantra da seguire per sfruttare al massimo i vostri strumenti personali?
Per non farvi cogliere impreparati al colloquio di maturità, sarà importantissimo arrivare con un ordine mentale molto forte. In particolare, assicuratevi di esservi preparati a dovere la presentazione sui PCTO e il relativo discorso da accompagnarvi. Essa non dovrà essere troppo pesante né prolissa: il trucco starà nel valorizzare quello che avete imparato dalle esperienze, indipendentemente dal loro valore strettamente didattico. In aggiunta, ricordatevi di conservare tutti i progetti di Educazione Civica nello stesso quaderno o raccoglitore, in modo tale da poter avere del materiale razionale da ripassare in vista dell’orale.
Ciò su cui il Ministero e le varie commissioni si concentreranno di più sono le cosiddette competenze trasversali, ma come fare ad acquisirle? Riuscire a fare collegamenti tra varie materie non è un’operazione naturale per tutti e proprio per questo dovrete esercitarvi a padroneggiare quest’arte. Come esercizio di base potete prendere un argomento di una materia e farci sopra del “brainstorming”, cercando di annotarvi tutti i collegamenti che esso vi suscita con altre materie.
Facendo un passo ancora ulteriore, potete cercare di introdurre questo modus pensandi anche nel vostro metodo di studio – cosa che tornerà particolarmente utile anche se proseguirete gli studi in ambito universitario.

Un aspetto spesso sottovalutato è quello della prontezza di risposta a scenari inaspettati, basti pensare che i più si trovano a disagio quando viene chiesto loro di presentare un argomento a piacere. Nonostante la tesina sia stata abolita e le domande di tipo contenutistico rappresenteranno solo una minima parte dell’esame, durante questo ultimo rush finale bisogna concentrarsi su un argomento e padroneggiarlo al meglio. Ciò garantirà sia una buona preparazione che la possibilità di ricollegarsi ad esso durante il colloquio, appoggiandosi ad una sorta di zona di comfort e dimostrando le fantomatiche capacità trasversali.
Evita il più possibile il binge-studying! Quando il giorno dell’esame si avvicinerà dovrai ritagliarti del tempo per lo studio ogni giorno, ma cercare di evitare lo studio pazzo. In questo senso è altamente consigliato organizzare dei gruppi di studio con cui ripetere ad alta voce, in modo tale che anche l’esposizione orale migliori sensibilmente. Qualunque sia la tecnica adottata, però, sarà molto importante dare il giusto peso al riposo, che andrà valorizzato man mano sempre di più con l’avvicinarsi del giorno della prova.

Cerca di ridurre ai minimi termini l’ansia e le tensioni legate alla prestazione. Quando ti sederai davanti alla commissione fai un respiro profondo e ricordati che i professori non stanno cercando di metterti in difficoltà. L’interesse di ognuno dei presenti è valorizzare il tuo percorso; quindi, goditi il momento e fai del tuo meglio per valorizzare le tue potenzialità.