I Malavoglia è il romanzo più famoso di Giovanni Verga, pilastro del verismo. Ambientato nel piccolo paesino di Aci Trezza a Catania, nell'800, il romanzo narra la storia di una famiglia di pescatori, e mostra come questa venga sconfitta dalla società. Per questo motivo l'opera è inserita nel Ciclo dei Vinti.
In questa mappa concettuale vedremo:
Come accennato in precedenza, il protagonista dell'opera di Verga, è una famiglia di pescatori, soprannominata Malavoglia. La famiglia è composta da Padron 'Ntoni, patriarca anziano della famiglia, e Bastiano, detto Bastianazzo, suo figlio. Insieme i due vivono nella "Casa del Nespolo".
Bastianazzo si sposa con Maruzza e insieme hanno cinque figli: 'Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. L'economia della famiglia si basa sulla pesca, che eseguono grazie ad una piccola imbarcazione chiamata "Provvidenza".
L'equilibrio della famiglia viene interrotto quando nel 'Ntoni, il più grande, è costretto a partire per la leva militare. Questo per la famiglia segna l'inizio della rovina, infatti il figlio di Bastianazzo, aiutava molto economicamente la famiglia, lavorando.
Per cercare di risolvere i problemi economici sopraggiunti, Padron 'Ntoni, compra una grande partita di lupini da Zio Crocifisso, un usuraio, con l'obiettivo era venderli a Riposto. Il carico di lupini viene così affidato a Bastaniazzo, il quale si imbarca sulla Provvidenza con un garzone. Purtroppo un naufragio porterà alla morte di entrambi e alla perdita dei lupini.
A seguito di questa tragedia, 'Ntoni è costretto a tornare in paese prima del previsto, ma, svogliato, finisce per non dare nessun aiuto economico alla famiglia. Per la famiglia però, le sfortune non finiscono qui. Infatti, Luca, figlio di Bastianazzo, muore in guerra, e, come se non bastasse, non potendo risanare il debito con l'usuraio, la famiglia è costretta a vendere anche l'amata casa.
Poco dopo anche Maruzza, moglie di Bastianazzo, muore. 'Ntoni, stanco di questa situazione, decide di trasferirsi in città per tentare di trovare la ricchezza.
Con la partenza del primogenito, la famiglia è costretta a vendere anche la Provvidenza, che nel frattempo è stata ritrovata, per riacquistare la Casa del Nespolo.
Per 'Ntoni però le cose in città non vanno bene, infatti, durante una lite, accoltella un uomo, e viene condannato a 5 anni di carcere. Lia, invece, finisce per prostituirsi a Catania.
Padron 'Ntoni, ormai malato è ricoverato in ospedale, e un giorno, la famiglia va a fargli visita per informarlo che la Casa del Nespolo è di nuovo di loro proprietà, tuttavia l'anziano morirà poco dopo.
'Ntoni, una volta uscito di prigione, torna in paese, ma si rende conto di non poter più vivere lì. L'opera termina con 'Ntoni, escluso ormai dal nucleo familiare, che abbandona la sua casa.
Durante l'evolversi dell'opera di Verga, possiamo vedere quanto la visione pessimistica della vita sia predominante: le disgrazie si succedono una dopo l'altra fino ad affondare la famiglia e portarla alla rassegnazione.
La famiglia partriarcale del Malavgolia ha due capisaldi: Padron 'Ntoni e "La Provvidenza".
Padron 'Ntoni è il custode della saggezza, infatti interviene sempre con proverbi nella conversazione. Verga stesso infatti scrive:
Padron ’Ntoni sapeva anche certi motti e proverbi che aveva sentito dagli antichi: «Perché il motto degli antichi mai mentì»: – «Senza pilota barca non cammina» – «Per far da papa bisogna saper far da sagrestano» – oppure – «Fa il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai» – «Contentati di quel che t’ha fatto tuo padre; se non altro non sarai un birbante» ed altre sentenze giudiziose. Ecco perché la casa del nespolo prosperava [...]
La Provvidenza invece rappresenta il sostentamento principale della famiglia, fonte di guadagno e simbolo di vita.
Anche in quest'opera di Verga, uno dei temi principali che risalta è l'ideale dell'ostrica.
Verga scrive:
Insomma l'ideale dell'ostrica! - direte voi. - Proprio l'ideale dell'ostrica! e noi non abbiamo altro motivo di trovarlo ridicolo, che quello di non esser nati ostriche anche noi -.Per altro il tenace attaccamento di quella povera gente allo scoglio sul quale la fortuna li ha lasciati cadere, [...] questa rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti, questa religione della famiglia, [...] mi sembrano - forse pel quarto d'ora - cose serissime e rispettabilissime anch'esse
Volendo dire appunto, che così come le ostriche restano attaccate allo scoglio per sopravvivere e muoiono se vi si staccano, così se i personaggi cercano di allontanarsi dallo stato in cui stanno le cose per migliorare il loro stile di vita, finiscono in rovina. L'esempio lampante è proprio il desiderio di padron 'Ntoni di migliorare le loro condizioni, terminato con la perdita della casa e del figlio.
La famiglia, come è facile intuire è una delle tematiche ricorrenti nell'opera di Verga. L'attaccamento alla famiglia, al focolare domestico e alla casa, sono concetti che sono spesso sottolineati.
Un'altra tematica ricorrente nell'opera di Verga è l'economia. Infatti tutta l'opera si svolge come conseguenza del tentativo di Padron 'Ntoni di fare affari vendendo lupini. Anche dopo la morte di Bastanazzo, l'autore sottolinea quanto sia importante sia il fatto che anche i lupini siano andati perduti.
Le tecniche narrative utilizzata da Giovanni Verga nei Malavoglia sono principalmente tre:
Il lettore deve vedere il personaggio, per servirmi del gergo, l'uomo secondo me, qual è, dov'è, come pensa, come sente, da dieci parole e dal modo di soffiarsi il naso...