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Giovanni Verga, celebre autore verista, si distingue con 'Cavalleria Rusticana', novella che riflette le tradizioni e i costumi siciliani. L'opera, ambientata dopo le imprese garibaldine, esplora temi di onore e tradimento attraverso i personaggi di Turiddu e Lola, immersi in un contesto di passione e vendetta.
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NASCE A CATANIA
UNA FAMIGLIA NOBILE
DAL PENSIERO LIBERALE
DIVENTA SENATORE ITALIANO (NEL 1920)
RE VITTORIO EMANUELE III
ANCHE A FIRENZE E MILANO
CRESCE DAL PUNTO DI VISTA LETTERARIO
SCRIVE ROMANZI D'AVVENTURA
AD ALEXANDRE DUMAS
SI DEDICA AI ROMANZI PASSIONALI
DIVENTA IL PIÙ GRANDE ESPONENTE VERISTA
NEDDA
CAVALLERIA RUSTICANA
I MALAVOGLIA
IL NARRATORE SVANISCE
GLI AVVENIMENTI SI SVILUPPANO AUTONOMAMENTE
BASSO E CRUDO
RISPECCHIA I PERSONAGGI
DEI "VINTI"
A MILANO
DI RITORNO DAL SERVIZIO MILITARE
ANCORA INNAMORATO DI LOLA
LEI SI SPOSA CON ALFIO
PER GELOSIA, TURIDDU INIZIA A CORTEGGIARE SANTA, DIRIMPETTAIA DI LOLA
LO TRADIRÀ CON TURIDDU
SANTA RACCONTA TUTTO AD ALFIO
TURIDDU MUORE NEL DUELLO D'ONORE CON ALFIO
LA CONFESSIONE SCARAMANTICA DI LOLA
LEGATA AD UN SOGNO CHE PREANNUNCIA SVENTURE PER IL MARITO
RITUALITÀ DELLO SCONTRO
"BACIO DELLA SFIDA"
IMMAGINE 2
MORSO ALL'ORECCHIO DELL'AVVERSARIO
CODICE D'ONORE DEI TRADIMENTI
VERGA VINCE UNA CAUSA PER PLAGIO
STABILITÀ FINANZIARIA
IMMAGINE 3
Giovanni Verga nasce nel 1840 a Catania, da una famiglia nobile di impostazione politica però liberale. Importante scrittore e drammaturgo, diventa senatore nel 1920 per nomina di re Vittorio Emanuele III. Il suo arricchimento letterario passa anche e soprattutto dagli ambienti intellettuali che frequenta prima a Firenze e poi a Milano, entrambe città in cui vivrà parte della sua vita e in cui conoscerà importanti scrittori (come Arrigo Boito e Giuseppe Giacosa).
Inizialmente si dedica alla scrittura di romanzi d’avventura, lasciandosi ispirare dai lavori di Alexandre Dumas. Si sposterà poi sul filone dei romanzi passionali, dedicandosi al verismo solo a partire dalla novella “Nedda” (1874) ma consacrandosi come massimo esponente dell’intero genere a partire da “I Malavoglia” (1881). Del periodo di maturità verista fa parte anche “Cavalleria Rusticana” (1880).
I caratteri della novella “Cavalleria Rusticana” rispecchiano le caratteristiche generali proprie del genere letterario adottato dall’autore, il verismo. Ciò si ripercuote sia sullo stile adottato che sulla scelta e la caratterizzazione dei personaggi. Da un lato infatti l’autore sparisce, lasciando che gli avvenimenti si sviluppino quasi autonomamente in base alle necessità narrative. Dall’altra, il linguaggio utilizzato è basso e crudo perché rispecchia i protagonisti dei romanzi, “vinti” del mondo contemporaneo indipendentemente dalla loro estrazione sociale.
La novella "Cavalleria Rusticana" viene pubblicata per la prima volta nel 1880, dalla casa editrice Treves di Milano. Contenente le incisioni del celebre pittore verista Ferraguti, viene inserita nella prima raccolta di Verga, intitolata “Vita dei Campi”. Storicamente, si ambienta e ispira alle vicende successive alle imprese garibaldine in Sicilia, narrando di scorcio le prime battute dell’Italia unita.
La novella ha come protagonista il giovane Turiddu Macca: di famiglia povera, egli guadagna fama e ammirazione all’interno del suo paesino siciliano dopo essere tornato dal servizio militare. Il continuo vantarsi dell’esperienza e della divisa gli renderebbe possibile avere qualsiasi ragazza, ma lui continua a essere innamorato di Lola, figlia di un massaio di cui si era infatuato ancora prima di partire.
Nonostante alcuni incontri tra i due, Turiddu stesso decide di troncare il rapporto ormai privo d’amore. Nel momento in cui Lola però si sposa con il carrettiere Alfio, il giovane protagonista diventa molto geloso e si decide a riconquistarla – più per motivi d’onore e ripicca che per amore vero e proprio. Giocando d’astuzia, Turiddu inizia a corteggiare Santa, dirimpettaia dei novelli sposi Alfio e Lola. Il piano di Turiddu funziona e, con successo, egli riesce a frequentare e poi appartarsi con Lola, che gli si concede proprio perché spinta dalla gelosia.
Santa, venuta a sapere del tradimento, si arrabbia con Turiddu. Per questo decide di vendicarsi raccontando tutto ad Alfio, che era tornato dalle ferie pasquali con molti soldi e un regalo per la moglie Lola. Da questa scoperta nasce una sfida di Alfio nei confronti di Turiddu, che accetta: dal duello a pugnali ne uscirà vincitore il primo grazie ad un accecamento a tradimento del protagonista.
Il simbolismo siciliano
In più parti della novella Verga si dimostra un grande conoscitore delle tradizioni siciliane, radicate non solo nei costumi ma anche nella vera e propria vita di paese soprattutto delle piccole cittadine. Ci sono in “Cavalleria rusticana” soprattutto due parti in cui le sfumature folkloristiche si fanno più vivide.Innanzitutto, Lola decide durante il periodo prepasquale di confessarsi. Il fatto, di per sé non così eccezionale, assume un carattere però quasi scaramantico: la giovane aveva infatti sognato poco prima dell’uva nera, presagio secondo la tradizione siciliana di una brutta sorte per il proprio consorte. La decisione è particolarmente sofferta dalla protagonista perché arriva dopo il tradimento con Turiddu, ma è necessaria per preservare l’amato da eventuali sventure.In secondo luogo, anche la ritualità dello scontro tra Alfio e Turiddu è fortemente segnata dal simbolismo siciliano. La proposta di scontro viene fatta infatti dal primo attraverso il cosiddetto “bacio della sfida” e successivamente accettata stringendo “fra i denti l’orecchio del carrettiere”. D’altronde, le tradizioni dell’isola trinacria traspaiono anche dal fatto stesso di lottare per un tradimento, seguendo il pensiero per cui gli uomini siano tenuti tramite il duello a tenere alto sia il proprio amore che i propri sentimenti.
Cavalleria rusticana riscosse un grandissimo successo, che portò allo sviluppo per verga di due binari paralleli:
- Da un lato, essa venne sceneggiata dallo stesso Verga per il teatro;
- Dall’altro lato, l’opera venne usata come libretto per un’opera del compositore e direttore d’orchestra livornese Mascagni. Verga decise però di denunciare il fatto per plagio, riuscendo a vincere la battaglia in tribunale e dunque beneficiando finanziariamente per diverso tempo dell’alterco.
Algorino
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