La Seconda Rivoluzione Industriale è stata la seconda fase di sviluppo industriale in Europa. Nel periodo tra il 1850 ed il 1914 ci furono molti cambiamenti importanti che mutarono la vita del continente. Tuttavia queste innovazioni non furono uguali in tutti i paesi, questa serie di cambiamenti infatti contribuì ad aumentare il dislivello tra i cosiddetti paesi occidentali (ovest Europa e Stati Uniti) e gli altri popoli.
La Rivoluzione Industriale fu un processo con cui si ebbe un cambiamento del sistema produttivo. In questo caso si passò da un sistema prevalentemente agricolo e artigianale ad un sistema industriale caratterizzato da nuove fonti d’energia che fornivano energia meccanica a nuovi macchinari. Ci fu un profondo cambiamento del sistema economico che coinvolse anche il modo di vivere della società.
In questa mappa concettuale online vengono descritte le principali innovazioni e i cambiamenti socio-economici.
Dal 1870 in poi si ebbe, in Europa e negli Stati Uniti, uno sviluppo tecnologico rapidissimo e con immediate conseguenze che alimentò la supremazia tecnica dei paesi occidentali nei confronti del resto del mondo.
Nel campo elettrico ci furono importanti novità con la costruzione delle prime centrali idroelettriche o a carbone per la produzione di energia e di conseguenza l'introduzione dell'elettricità come fonte di illuminazione delle città che trasformò la vita dei cittadini rendendo più sicure le strade e favorendo anche la vita notturna ma anche permettendo alle industrie di poter essere operative per 24 ore.
Gli studi di Charles Darwin e Gregor Mendel diedero il via a importanti scoperte nel campo dell’anatomia, della fisiologia e della genetica. Le scoperte di Louis Pasteur, Robert Koch, e altri, in campo epidemiologico portarono nel corso del XIX secolo a trovare una difesa contro numerose malattie.
Tutte queste scoperte e invenzioni permisero di migliorare le condizioni igienico-sanitarie e alimentari di gran parte delle popolazioni dei paesi industrializzati, in pochi anni. Questo comportò l’abbattimento dell'alto tasso di mortalità infantile, e l’innalzamento dell'età media della popolazione. Tale evoluzione, insieme alla maggiore disponibilità di risorse, condusse nel giro di alcuni decenni ad un incremento esponenziale della popolazione.
I mezzi di trasporto nella seconda metà dell'Ottocento divennero molto più efficienti e complessi:
La scoperta dell'elettromagnetismo portò all’invenzione di numerose tecnologie quali il telegrafo e successivamente il telefono. Ciò rese possibile le comunicazioni intercontinentali, e la fondazione delle prime agenzie di stampa che potevano raccogliere più rapidamente le notizie.
Nel 1871 in Inghilterra il 35% della popolazione era impiegata nell’agricoltura, nel 1910 la manodopera agricola scese al 25%. Una simile tendenza ci fu in Germania e nei paesi scandinavi. Tuttavia la produzione agricola europea non subì dei cali grazie alla meccanizzazione dell'agricoltura.
Alla fine del XIX secolo l'industria aveva quasi preso il sopravvento sull'agricoltura. Milioni di persone si trasferirono dalle campagne alle città oppure furono le stesse periferie a trasformarsi in enormi centri industriali dove però le condizioni di vita non erano ottimali.
Così in pochi decenni la nascita di grosse fabbriche trasformò i borghi di campagna in centri industriali, portando i contadini e gli artigiani a cercare lavoro nei nuovi stabilimenti. Le città industriali vennero in pochi anni circondate da enormi periferie sub-urbane, tetre e poco sicure, specialmente nel periodo anteriore alle scoperte medico-scientifiche.
Il sistema finanziario, che era alla base dello sviluppo industriale, subì delle modifiche: interi poli industriali e relativi capitali erano controllati da poche grandi società, a danno delle piccole aziende dando così origine ai primi monopoli.
L'enorme potere economico generato dalla concentrazione delle industrie in poche società cercò fin da subito la protezione e l’aiuto del potere politico, con l'obiettivo di assicurare i progetti di espansione del capitale e la gestione dei lavoratori ( che spesso protestavano a causa delle condizioni di lavoro disumane. Le decisioni dei governi vennero così condizionate dagli interessi economici delle grosse società e da quelli finanziari delle banche.
Gli importanti profitti furono investiti all’estero, nella costruzione di opere colossali o con finanziamenti a paesi sottosviluppati, al fine di condizionarne la politica interna ed estera, e ottenere in cambio materie prime e manodopera a basso costo.