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La Rivoluzione di Ottobre segna un punto di svolta nella storia russa con Lenin e i bolscevichi al potere. Si affrontano temi come la distribuzione delle terre, la separazione tra Stato e chiesa, la formazione dell'Assemblea Costituente e il riconoscimento delle nazionalità. La pace di Brest-Litovsk e l'inizio della guerra civile delineano ulteriormente il contesto politico e sociale dell'epoca.
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PRESA DEL POTERE DI LENIN
RIDISTRIBUZIONE TERRA AI CONTADINI
PACE CON GERMANIA
SEPARAZIONE STATO E CHIESA
SOCIALISTA CERNOV
SOCIALISTI RIVOLUZIONARI
BOLSCEVICHI
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI
PERDITA DI TERRITORI
LEGIONE CECO-SLOVACCA
CRISI TRA OPERAI E CONTADINI
Dopo il tentativo rivoluzionario di Agosto ci furono numerose decisioni radicali nel campo governativo. Nel mese di ottobre, Lenin convinse le parti coinvolte del proprio partito alla presa di potere prima delle elezioni per la Costituzione. Pertanto il 24 ottobre i bolscevichi occuparono la capitale senza incontrare resistenza. Il governatore Kerenskij fuggì dalla città mentre i ministri si chiusero nel Palazzo d’Inverno con scarsi risultati.
Lenin annunciò poco dopo la presa del potere al Secondo Congresso dei Soviet stabilendo i primi provvedimenti come la distribuzione delle terre ai contadini e la pace con la Germania. In seguito ad una minaccia di sciopero dei lavoratori, i bolscevichi si coalizzarono in un governo con alcuni socialrivoluzionari.
Il governo sovietico creato stabiliva, mentre la rivoluzione procedeva, i suoi atti formali.
Primi atti del governo dei Soviet
Il 26 ottobre Lenin stabilisce l’immediata distribuzione delle terre ai contadini privi di terra e sostituì il vecchio sistema giudiziario con i tribunali del popolo e la separazione tra Stato e chiesa.
Rivoluzione e controrivoluzione
Gli oppositori al governo bolscevico si riorganizzarono formando un nuovo governo provvisorio con a capo il socialista Cernov e i bolscevichi difesero militarmente la rivoluzione e tutto l’apparato burocratico.
L’assemblea costituente
Nel 1917 venne convocata l’Assemblea Costituente con quattro liste diverse. La votazione fu a suffragio universale e prevalsero i socialisti rivoluzionari mentre i bolscevichi raggiunsero il favore delle grandi città. L’Assemblea Costituente si insediò il 5 gennaio 1918 e i socialisti si unirono ai bolscevichi formando il Comitato esecutivo dei Soviet contadini. Durante l’Assemblea, in seguito ad abbandoni, bolscevichi e socialisti rivoluzionari di sinistra approvarono la “Dichiarazione dei diritti dei lavoratori”.
Il problema delle nazionalità
La rivoluzione di febbraio e gli eventi successivi scatenarono una serie di fervori nazionalisti nella struttura politica e sociale della Russia. Il governo dei soviet riconobbe l’indipendenza della Finlandia e decretò un patto in cui tutte le minoranze nazionali avevano gli stessi diritti compreso quello di staccarsi dalla Russia per fondare altri stati indipendenti. Da qui nacque la Federazione Russa e l’Unione Sovietica.
La Russia firma la pace con la Germania il 3 marzo 1918 accettando di perdere la Finlandia e l’Ucraina, la Polonia e i Paesi Baltici privandosi di circa il 26% della popolazione.
Dopo la firma dei trattati di pace con gli Imperi Centrali, Lenin dichiara che la guerra civile è essenzialmente finita soltanto che due mesi dopo la guerra incombe su decine di fronti e il nuovo potete viene compromesso. Tra le cause principali una di ordine esterno e una di ordine interno.
La Legione Ceco-Slovacca dà origine ad una rivolta in tutta la Russia Asiatica. Anche sul fronte interno la politica del nuovo governo registra una forte crisi tra operai e contadini. Il governo fu costretto a togliere parti di grano ai contadini cosiddetti Kulaki e questo generò numerose rivolte represse con la fucilazione.
Algorino
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