I personaggi dell’Eneide
Enea
Il protagonista dell’Eneide è un giovane principe troiano Enea, un guerriero valoroso, ricco di principi e di virtù come onestà, coraggio, lealtà, giustizia, clemenza, pietà e pazienza. Ha molto senso civico ed è inoltre religioso e devoto agli dei. Diversamente da Achille ed Ulisse, eroi omerici, egli si limita a compiere il volere del fato. In alcune rare occasioni, anche Enea cede alla ferocia, alla debolezza e ai dubbi.
Gli Dei
Nel poema sono presenti molte divinità, tra queste troviamo Venere, dea ma anche madre e protettrice di Enea. In contrapposizione troviamo Giunone, dea protettrice di Cartagine e quindi nemica di Enea. Giove invece, non è definito come una vera e propria divinità, ma piuttosto rappresenta un'entità astratta con il compito di mantenere l’equilibrio.
Sono descritti inoltre altri dei dell’Olimpo tra cui Apollo, Diana, Cupido, Vulcano, Eolo, gli dei del mare come Nettuno e Anfitrite, gli dei degli inferi e i mostri dell’Ade, Ercole semidio, figlio di Zeus e Cibele la gran madre degli dei.
Altri personaggi
Tra i vari personaggi nel suo viaggio, Enea incontra la regina di Cartagine Didone che si innamora di lui e Turno, re dei Rutuli acerrimo nemico del protagonista. Sono inoltre presenti nell’opera i familiari di Enea, dei quali l’eroe si prende cura: il padre Anchise, la moglie Creusa e il figlio Ascanio.
I luoghi
I luoghi in cui si svolgono le vicende di Enea si dividono in: paesaggi naturali descritti minuziosamente e città antiche in via di sviluppo. Le vicende sono ambientate in luoghi che vanno dall’Asia alla Grecia, nell’Africa settentrionale e in Italia, con una dettagliata descrizione del luogo dove nascerà la città di Roma.
I temi
Il principale tema presentato nell’Eneide è il concetto della contrapposizione, viene rappresentato dalla contrapposizione tra Enea guidato da Giove e da Didone guidata da Giunone, dalla pietas di Enea e il furor di Didone, dall’Azione ed il Fato, dalla guerra tra Roma e Cartagine.
Oltre al concetto di contrapposizione, Virgilio mette in risalto anche il legame tra padre e figlio come ad esempio nel rapporto tra Anchise ed Enea, Enea ed Ascanio e quello dell’amicizia tra commilitoni.
La pietas impersonata da Enea inoltre è ben descritta nell’opera, sia dai legami padre-figlio e tra commilitoni ma anche attraverso l’impegno politico e la devozione agli dei. Attraverso Enea, Virgilio suggerisce che ognuno agisce secondo il volere degli dei e bisogna accettare questa condizione come parte del proprio destino; gli dei realizzano il loro volere attraverso gli uomini. L’eroe infatti rappresenta l’uomo giusto, devoto leale verso la gente, la società e gli dei.
Il contesto dell’opera
L’Eneide è stata scritta in un periodo di transizione tra la fine della guerra civile che aveva diviso la società, la caduta della Repubblica e l’inizio di un nuovo fiorente regno. Si parla infatti dell’epoca in cui Augusto stava cercando di risanare la società e riportare la pace e la prosperità.
La scelta del personaggio di Enea, era motivata dal fatto che Virgilio volesse riconoscere, affermare ed esaltare l’importanza di Giulio Cesare e di conseguenza di suo figlio Augusto discendenti della Gens Iulia che era la stessa gens di Enea. Infatti in uno dei suoi viaggi, Enea, riceverà una profezia relativa ai suoi discendenti, anticipazioni sulla loro futura importanza e grandezza.
Lo stile
L’Eneide è ricca di figure retoriche: allitterazioni, onomatopee, assonanze; è scritta in esametri dattilici cioè ogni verso ha sei piedi composti da dattili e spondei, come tutti i poemi epici.