Aristotele fu un filosofo, scienziato e filosofo greco vissuto nel 300 a.C. Alla base del suo pensiero troviamo che l’essere ha in se stesso le cause che lo conducono a mutare, ma non in modo casuale, infatti il mutamento avviene sempre seguendo schemi fissi per il raggiungimento di una precisa forma.
Riconosce quattro cause:
L’ essere è caratterizzato da molti attributi, pur essendo unico.
In questa mappa concettuale online vedremo:
L’ontologia è quella materia che studia l’essere in quanto tale, dove per essere si intende solo il sostrato unico, eterno e inalterabile, ovvero la realtà senza considerare i suoi accidenti. Invece, l’ente è “essere in potenza”, variabile, è un sinolo di materia e forma. La materia ha in sé la potenza di poter realizzare la sua essenza.
Aristotele classifica gli enti in dieci categorie: sostanza, qualità, quantità, dove, quando, relazione, agire, subire, avere, giacere. La sostanza esiste in quanto tale, le altre categorie sono accidenti ed esistono solo quando si riferiscono alla sostanza.
La sostanza si divide in:
Dio è:
Non esistono le idee innate, per cui l’esperienza sensibile è necessaria e il compito dell’intelletto è quello di comprendere l’essenza della realtà che osserva attraverso i sensi e di riuscire a classificarla.
Il livello più basso di conoscenza è la sensazione, che è in potenza e che quando diventa in atto è detta “percezione” (sentire di sentire). Successivamente interviene la fantasia che produce immagini, le quali sono ricevute dall’ intelletto potenziale, che le conserva nella memoria, da cui deriva l’esperienza.
L’ intelletto potenziale ha bisogno di una realtà in atto, mentre l’intuizione (nous) permette di astrarre l’ universale dalla realtà, quindi il passaggio dal particolare all’ universale. Il culmine del processo conoscitivo è operato dall’intelletto attivo.
La logica, chiamata da Aristotele “analitica”, è lo strumento che si occupa di scomporre la realtà e viene identificata nella forma deduttiva del sillogismo, tramite cui si parte da due premesse (una maggiore e una minore) e si giunge a una conclusione logicamente e formalmente vera. Per fornire una conclusione vera nella realtà deve partire da premesse vere.
Non è una scienza, ma è una facoltà necessaria per tutte le altre scienze. Negli Analitici primi e secondi sono trattati il principio:
La dialettica è la tecnica con cui, tramite una buona conoscenza delle parole (che possono essere univoche o equivoche), si vince una discussione. Si parte da premesse vere per entrambi e si confuta la tesi dell’avversario, dimostrando che condurrebbe a conclusioni illogiche.
I termini considerati in assoluto non possono essere veri o falsi, ma vari termini insieme formano le proposizioni, che sono dei giudizi. Sono definite “categoriche” quelle proposizioni che possono essere vere o false.
A loro volta, si distinguono in base a:
La condotta dell’uomo deve tendere alla realizzazione del proprio essere, a cui è proporzionato il suo valore.
L’uomo deve realizzare tre forme di condotta in modo equilibrato:
Secondo Aristotele, infatti, l’anima è tripartita in:
Aristotele, in una delle sue opere, tratta anche del concetto dell'amicizia, distinguendone tre tipi:
Così com l'etica, anche la politica ha come principio il trovare il giusto mezzo. Infatti, secondo il Filosofo, esistono tre forme di politiche:
Aristotele considera la terra formata da 4 elementi:
Il perfetto bilanciamento delle forze fa sì che il pianeta Terra debba trovarsi al centro dell’ universo, che considera unico e finito, quindi propone un modello geocentrico.
Gli altri corpi celesti si muovono su 55 sfere concentriche attorno ad essa: in ordine la Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno e il cielo delle stelle fisse, quest’ultima detta primo mobile e mette le altre sfere in movimento.